Elle fut le produit de la vague persécutrice et des campagnes anticléricales des xive et xve siècles. L’uomo gridò al miracolo e con lui tutti gli abitanti di Roccaporena, che seppero del prodigio. 28 Da Orazio Greco al cardinale Alessandrino. Già la differenza di atteggiamenti, segnalati da Grado Merlo, tra valdesi stanziati in ambiti cittadini rispetto a quelli appartati nelle valli montane, mostra l’impossibilità di formule nette ed omnicomprensive sull’uso della dissimulazione religiosa dei valdesi del tardo medioevo. Building on the most recent documentary and archival sources and findings, the essay offers a long term historical analysis of the use of nicodemism among the Waldensens of Southern Italy, namely of Calabria and Puglia, between mid-xvi and end of xvii centuries. 375. 10 G. G. Merlo, Eretici e inquisitori, cit., p. 150. L'accusa di simulazione del cattolicesimo che veniva rinfacciata a queste popolazioni dalla Chiesa di Roma appare apertamente nel 1561, all'apice della crisi, e venne esplicitamente formulata da Valerio Malvicino, il domenicano delegato dall’Inquisizione romana e dalle gerarchie di stato per risolvere una volta per tutte la questione valdese in Calabria. 15Abbandonato un ambiente geografico caratterizzato dalla marginalità geografica e dalla separazione sociale, trionfò dunque la pratica della dissimulazione e della cautela prima e totale abbandono poi della diffusione del credo e del proselitismo. Among the Waldensens living in Northern Italy and Southern France, the dissimulation of their faith is one of the most peculiar characteristics of the daily religious practice during the late Middle Ages. Quel che è certo è che l’adesione simulata dei valdesi alle pratiche religiose cattoliche fu dai teologi riformati del xvi secolo ricondotta alle posizioni teorizzate dal botanico e predicatore strasburghese Otto Brunfels nelle sue Pandectae18. 2L’idea che i valdesi, “eretici” medievali sui quali la Chiesa aveva, alla metà del xvi secolo, una notevole conoscenza, potessero dissimulare il proprio credo, per “aggabbare” (imbrogliare) i cattolici, diventò in pochi anni un vero e proprio leit motiv in quelle regioni dell’Italia meridionale, assai diffuso ancora alla metà del secolo successivo. La cerimonia religiosa: la processione e la Messa solenne con l'accompagnamento canoro del coro BACHIS SULIS. 64Purtuttavia resta evidente il lato strumentale dell’accusa di simulazione religiosa rinfacciata ai valdesi di Calabria e di Puglia nel xvii secolo. URL : http://journals.openedition.org/dossiersgrihl/3668 ; DOI : https://doi.org/10.4000/dossiersgrihl.3668. Log In. 25 Roma, Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede (ACDF), LL3a, incartamento Cosenza, c. n. n. 26 A. Armand-Hugon, Storia dei valdesi. or. 24 Maggio Festa dell' Ascensione. In my work I have chosen to use judicial sources (acta matrimonialia, civilia, criminalia) concerning, broadly speaking, so-called “crimes of faith”. 28Nell’autunno del 1530 due barbi valdesi, Georges Morel e Pierre Masson, furono inviati in Svizzera per stabilire legami organici con le fonti della Riforma e per preparare quell’adesione al movimento che di fatto venne sancita col sinodo di Cianforan nel 1532. Ciò è tanto più vero se si pensa alle strategie adottate dall’Inquisizione, imposte con le ordinanze del 1561 così come in quelle del 1592, e le contromosse prese dagli ultramontani. Il 22 maggio 1447 (o 1457, come viene spesso ritenuto) Rita si spense, mentre le campane da sole suonavano a festa, annunciando la sua ‘nascita’ al cielo. Per un inquadramento storico del problema dell’approdo alle posizioni riformate da parte del valdismo tradizionale un classico resta il lavoro di Euan Cameron, The Reformation of the Heretics, cit. Ai figli ormai quindicenni, cercò di nascondere la morte violenta del padre, ma da quel drammatico giorno, visse con il timore della perdita anche dei figli, perché aveva saputo che gli uccisori del marito, erano decisi ad eliminare gli appartenenti al cognome Mancini; nello stesso tempo i suoi cognati erano decisi a vendicare l’uccisione di Fernando Mancini e quindi anche i figli sarebbero stati coinvolti nella faida di vendette che ne sarebbe seguita. Poiché a Roccaporena mancava una chiesa con fonte battesimale, la piccola Rita venne battezzata nella chiesa di S. Maria della Plebe a Cascia e alla sua infanzia è legato un fatto prodigioso; dopo qualche mese, i genitori, presero a portare la neonata con loro durante il lavoro nei campi, riponendola in un cestello di vimini poco distante. | Vie et Bible | Free Life | elmuslima31, Patronato: Donne maritate infelicemente, Casi disperati. Ai figli ormai quindicenni, cercò di nascondere la morte violenta del padre, ma da quel drammatico giorno, visse con il timore della perdita anche dei figli, perché aveva saputo che gli uccisori del marito, erano decisi ad eliminare gli appartenenti al cognome Mancini; nello stesso tempo i suoi cognati erano decisi a vendicare l’uccisione di Fernando Mancini e quindi anche i figli sarebbero stati coinvolti nella faida di vendette che ne sarebbe seguita. 48Sebbene i contrasti tra i missionari gesuiti e gli inquisitori romani non mancarono, sino alla metà degli anni Settanta non vi furono ulteriori azioni inquisitoriali. Si era talmente immedesimata nella Croce, che visse nella sofferenza gli ultimi quindici anni, logorata dalle fatiche, dalle sofferenze, ma anche dai digiuni e dall’uso dei flagelli, che erano tanti e di varie specie; negli ultimi quattro anni si cibava così poco, che forse la Comunione eucaristica era il suo unico sostentamento e fu costretta a restare coricata sul suo giaciglio. Per singolare privilegio il suo corpo non fu mai sepolto, in qualche modo trattato secondo le tecniche di allora, fu deposto in una cassa di cipresso, poi andata persa in un successivo incendio, mentre il corpo miracolosamente ne uscì indenne e riposto in un artistico sarcofago ligneo, opera di Cesco Barbari, un falegname di Cascia, devoto risanato per intercessione della santa. Se gli ultramontani “hanno tenuta una scola secreta in una casa”, essi manifestamente “fugono le messe e le confessioni”28. Fra le tante stranezze o fatti strepitosi che accompagnano la vita dei santi, prima e dopo la morte, ce n’è uno in particolare che riguarda s. Rita da Cascia, una delle sante più venerate in Italia e nel mondo cattolico, ed è che essa è stata beatificata ben 180 anni dopo la sua morte e addirittura proclamata santa a 453 anni dalla morte. 63E’ molto probabilmente il contesto nel quale si ritrovavano ad alimentare i sospetti. ; ma vedi anche, dello stesso autore: Waldenses, cit., p. 232 e ss. Ed ancora, nel 1600 prima, e nel 1603 poi, riferiva che: “si tiene gagliardissimo sospetto che nell’esteriore solamente fingono quei popoli di essere catholici, ma che intrinsecamente, et, per quanto possano scoprirsi fra di loro, stiano ancor oggi involti negli antichi loro errori”38. 22La pratica della dissimulazione, o se si vuole l’atteggiamento estremamente prudente, si impose subito dopo le prime ondate repressive, all’inizio del xiv secolo, e segnò l’abbandono di ogni velleità di espansione del movimento attraverso il proselitismo e la predicazione aperta12. or. Venne circondata subito di una buona fama, la gente di Roccaporena la cercava come popolare giudice di pace, in quel covo di vipere che erano i Comuni medioevali. E un giorno mentre la piccola riposava all’ombra di un albero, mentre i genitori stavano un po’ più lontani, uno sciame di api le circondò la testa senza pungerla, anzi alcune di esse entrarono nella boccuccia aperta depositandovi del miele. I preposti della Santa Romana Inquisizione che ebbero l’incarico di sorvegliare e governare quelle popolazioni, i vescovi e gli abati di san Sisto, ribadirono a più riprese che quelle popolazioni erano abituate a considerare la Chiesa di Roma in stato perpetuo di dannazione, e che era loro caratteristica simulare un credo religioso conforme ai dettami tridentini, tacendo le proprie convinzioni religiose. Fà di loro secondo la tua volontà”. Si racconta quindi che la madre molto devota, ebbe la visione di un angelo che le annunciava la tardiva gravidanza, che avrebbero ricevuto una figlia e che avrebbero dovuto chiamarla Rita; in ciò c’è una similitudine con s. Giovanni Battista, anch’egli nato da genitori anziani e con il nome suggerito da una visione. 6 G. G. Merlo, Eretici e inquisitori, cit., p. 23. Nel frattempo un contadino che si era ferito con la falce ad una mano, lasciò il lavoro per correre a Cascia per farsi medicare; passando davanti al cestello e visto la scena, prese a cacciare via le api e qui avvenne la seconda fase del prodigio, man mano che scuoteva le braccia per farle andare via, la ferita si rimarginò completamente. A Basilea essi presentarono una lettera a Ecolampadio dove, tra l’altro, si affrontava l’annosa questione della dissimulazione religiosa. Marseille-Naples (1477) », in Histoire et Societé. Sign Up. Quando avvenne ciò Rita era intorno ai trent’anni e benché fosse illetterata, fu ammessa fra le monache coriste, cioè quelle suore che sapendo leggere potevano recitare l’Ufficio divino, ma evidentemente per Rita fu fatta un’eccezione, sostituendo l’ufficio divino con altre orazioni. 35Scipione Lentolo, il pastore napoletano che attribuiva questa pratica ai valdesi, se leggeva come un fatto ovvio, quasi consequenziale, l'approdo del valdismo alla Riforma, in realtà proiettava sulla minoranza ultramontana il dibattito sulla simulazione religiosa propria del suo tempo. Solo che oggi abbiamo sempre più spesso donne che nell’attività malavitosa, si sostituiscono agli uomini uccisi, imprigionati o fuggitivi; oppure ad istigare altri familiari o componenti delle bande a vendicarsi, quindi abbiamo donne di mafia, di camorra, di ‘ndrangheta, di faide familiari, ecc. 27 A. Muston, Lettere di un carcerato (1559-1560) annotate e fatte precedere da un cenno biografico sullo scrivente Giovan Luigi Pascale, Torino 1926, p. 67. P. Scaramella, Le lettere della Congregazione del Sant’Ufficio ai tribunali di fede di Napoli (1563-1625), Napoli – Trieste, 2002, p. LX. Nacque intorno al 1381 a Roccaporena, un villaggio montano a 710 metri s. m. nel Comune di Cascia, in provincia di Perugia; i suoi genitori Antonio Lottius e Amata Ferri erano già in età matura quando si sposarono e solo dopo dodici anni di vane attese, nacque Rita, accolta come un dono della Provvidenza. Una prima volta, durante il colloquio, non avendo lui dovuto giurare, potè cavarsela con uno scambio di battute con l’inquisitore. Nacque intorno al 1381 a Roccaporena, un villaggio montano a 710 metri s. m. nel Comune di Cascia, in provincia di Perugia; i suoi genitori Antonio Lottius e Amata Ferri erano già in età matura quando si sposarono e solo dopo dodici anni di vane attese, nacque Rita, accolta come un dono della Provvidenza. Durante un’estasi ricevette una speciale stigmata sulla fronte, che le rimase fino alla morte. VI. Così la santa vedova, madre, suora, divenne la santa della ‘Spina’ e la santa della ‘Rosa’; nel giorno della sua festa questi fiori vengono benedetti e distribuiti ai fedeli. Rita crebbe nell’ubbidienza ai genitori, i quali a loro volta inculcarono nella figlia tanto attesa, i più vivi sentimenti religiosi; visse un’infanzia e un’adolescenza nel tranquillo borgo di Roccaporena, dove la sua famiglia aveva una posizione comunque benestante e con un certo prestigio legale, perché a quanto sembra ai membri della casata Lottius, veniva attribuita la carica di ‘pacieri’ nelle controversie civili e penali del borgo. Jump to. Roma, ACDF, LL3a, incartamento Cosenza, c. n. n. Pierroberto Scaramella, « “Sotto manto de santità”. Quei popoli avrebbero dovuto preservare interiormente i dettami ed il credo valdese21: si trattava di salvaguardare ad un tempo la "robba" e la fede tradizionale 22. Martirologio Romano: Santa Rita, religiosa, che, sposata con un uomo violento, sopportò con pazienza i suoi maltrattamenti, riconciliandolo infine con Dio; in seguito, rimasta priva del marito e dei figli, entrò nel monastero dell’Ordine di Sant’Agostino a Cascia in Umbria, offrendo a tutti un sublime esempio di pazienza e di compunzione. Quelle popolazioni si definivano: “illi de fide nova, bone gentes, boni homines quia non mentiuntur neque iurant, gentes de recognoscencia tenentes legem apostolorum, populus apostolorum et gentes de recognoscencia, pauperes Christi et tenentes viam veritatis, boni homines (che tengono) viam rectam iuxta Evangelia et Divinas Scripturas, (oppure) legem Dei et apostolorum, (oppure) legem et viam salvacionis quam Christus tenebat”3. Rita ha il titolo di “santa dei casi impossibili”, cioè di quei casi clinici o di vita, per cui non ci sono più speranze e che con la sua intercessione, tante volte miracolosamente si sono risolti. 36 Archivio Storico Diocesano di Napoli, Fondo Sant'Ufficio, Processi, 194b. Roma, ACDF, LL3a, incartamento Cosenza, c. n. n. 31 A. Armand-Hugon, I valdesi di Calabria, in Atti del terzo congresso storico calabrese, Napoli 1963, p. 221. La ferita scomparve soltanto in occasione di un suo pellegrinaggio a Roma, fatto per perorare la causa di canonizzazione di s. Nicola da Tolentino, sospesa dal secolo precedente; ciò le permise di circolare fra la gente. Elle fut le produit de la vague persécutrice et des campagnes anticléricales des xive et xve siècles. Poi la violenza delle faide locali aggredì l’esistenza di Rita Lottius, distruggendo quello che si era costruito; ma lei non si abbatté, non passò il resto dei suoi giorni a piangere, ma ebbe il coraggio di lottare, per fermare la vendetta e scegliere la pace. Colloque international, Aix-en-Provence, 8-10 avril 1988, sous la dir. Ne accenna lui stesso in una lettera del 13 luglio del 1559 quando riferiva ai correligionari di Ginevra: "Le cose nostre stavano in tali termini che per lo spavento che avevano gli uomini della Guardia della persecutione non fui quasi ricevuto dai più ricchi, se non per mia importunità. In epoca medievale, a partire dallo stanziamento dei valdesi tra le montagne perennemente nevose dell’arco alpino, o nelle città delle Francia meridionale e dell’Italia settentrionale, si venne a creare, in coloro che ne parlavano, una sorta di immagine doppia, di dicotomia interpretativa di quelle popolazioni. Una fitta rete di corrispondenza epistolare, poi, li manteneva in contatto con le comunità stanziate in Francia meridionale ed in Italia del Nord. 62E’ proprio il senso di appartenenza alla comunità, che valicava senz’altro il mero aspetto religioso, a spaventare gli ecclesiastici preposti al loro controllo, e contribuiva al rinnovarsi incessante dell’accusa di simulazione religiosa. Sospetti di “vita cattolica simulatissima”, come la definiva nel 1593, mentre in una lettera del 1600 sosteneva che “nell'esteriore solamente fingono quei popoli di essere catholici”. Fazio tremar il mundo, parte con justitia castigando, parte con lo bono”. Qui condusse una santa vita con una particolare spiritualità in cui veniva privilegiata la Passione di Cristo. 61Difficile dire cosa sia restato della fede tradizionale valdese in quelle popolazioni dislocate in Italia meridionale, dopo l’approdo del valdismo alla Riforma, e soprattutto dopo la brutale repressione del giugno del 1561. E in questa fase finale della sua vita, avvenne un altro prodigio, essendo immobile a letto, ricevé la visita di una parente, che nel congedarsi le chiese se desiderava qualcosa della sua casa di Roccaporena e Rita rispose che le sarebbe piaciuto avere una rosa dall’orto, ma la parente obiettò che si era in pieno inverno e quindi ciò non era possibile, ma Rita insisté.
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