[31] e così, grazie alla decisione di Ettore, il duello ebbe fine, senza vinti o vincitori e si scambiarono doni di rispetto. Sarà Priamo a riscattare il corpo di Ettore, recandosi da solo nella tenda di Achille con l'offerta di ricchissimi doni. ϑρῆνος, lat. [58], Achille, rimasto neutrale per promessa data in precedenza, scorse da lontano le navi in fiamme, e patroclo gli chiese di poter andare a combattere vestito come lui che partì a capo dei Mirmidoni, l'esercito del Pelide. Un'altra freccia scoccò dall'arco e anche questa volta per volere divino il nemico sbagliò mira,[42] uccidendo invece Archeptolemo, il nuovo cocchiere del troiano, sostituito subito da Cebrione, altro fratellastro. Morendo, Ettore predice ad Achille la fine ormai prossima. Ma Ettore, eroe coraggioso, rifiutò con tristezza le suppliche di Andromaca perché lottare era il suo dovere, nonostante l'incombente pericolo della morte. Il principe troiano cercò di indossare le armi di Patroclo, le quali in realtà appartenevano ad Achille, ma come sostenne in seguito Willcock, Ettore non riuscì ad usarle perché non aveva lo "status" adatto. Ma Ettore sa che il suo dovere è difendere Troia e coprirsi di gloria combattendo. In Omero non è mai detto che sia il primogenito; eppure, grazie al valore e al senno, egli esercita qui evidentemente quegli uffici regi ai quali Priamo è ormai per vecchiezza impari: anche presiede ... cubare1 v. intr. Dopo aver chiesto alla madre Ecuba di offrire un dono alla divinità, approfittò della breve pausa per incontrare Andromaca, salita sulla torre più alta delle porte Scee per seguire le sorti dello scontro. Il motivo di tale rifiuto era la vergogna di cui si sarebbe coperto se si fosse comportato da disertore, una vergogna che l'avrebbe ucciso, nella sua qualità di principe ereditario. In precedenza si trattava della sfida fra Paride e Menelao, e qui sembra che Ettore volesse prendere il posto del fratello: ecco spiegata l'agitazione del re acheo. Quasi vi riuscì spaventando i nemici ma la sera calò, Polidamante suggerì la ritirata, un'idea che disturbava Ettore. Achille appena saputo della sorte del suo amico prima pianse, confortandosi con sua madre, e, infuriato, strinse nuova amicizia con Agamennone; infine si diresse verso il suo nemico senz'armi. [40] Zeus intervenne per salvare Diomede, che si era distinto per coraggio alzando nebbia nel campo di battaglia. Da moltissimi autori Ettore viene considerato come l'eroe per eccellenza[111], che benché sprovvisto di poteri sovrannaturali e inviso a molti dèi combatteva con fierezza avversari temibili, nel suo essere semplicemente uomo, anche se discendente di Zeus. Tale ideologia di pensiero sarà ripresa anche dal V secolo a.C. da intellettuali; per altre informazione si veda, Troy VII and the Historicity of the Trojan War. – Giacere: là dov’Ettore si cuba (Dante). [21] La moglie cercò di convincerlo a non tornare in battaglia, ma lui la tranquillizzò, poi si apprestò ad abbracciare il loro pargoletto. [44] Dolone venne fatto prigioniero e ucciso,[45] segnando il fallimento dell'impresa affidatagli da Ettore[46]. Diomede intuì che l'obiettivo del nemico era raggiungere le navi ed insieme ad Odisseo oppose resistenza, ma quando Ettore li raggiunse, Diomede provò una paura profonda, che esternò al re di Itaca[48]. [92] Secondo una versione, quando Ecuba venne catturata dagli Achei divorò le ceneri di suo figlio, che aveva nascosto in seno, per vietare possibili nuovi oltraggi[93] Sulla tomba dell'eroe vennero trovati lacrime e pochi capelli bianchi,[94] in seguito si diffuse nella gente del luogo una sorta di leggenda: si voleva infatti che il fantasma di Andromaca facesse sovente visita alla tomba del marito. [39] Tuttavia i suoi compagni in seguito gli ricordarono che nello scontro Ettore non aveva riportato neanche una piccola ferita. [91] In realtà, il sudore sullo scudo non viene mai menzionato da Omero in riferimento ad Ettore, ma solo ad Aiace durante il combattimento sostenuto fra i due. [54], Ettore guidò il suo esercito alle navi, affrontando di nuovo il temibile Teucro; l'eroe troiano scagliò la sua lancia sperando di colpirlo, ma la sua arma si conficcò nel petto di Anfimaco, un capitano acheo. [57] Ettore uccise Schedio e quando iniziò a bruciare le navi pose fine alla vita di Perifete, l'ennesimo nemico. [6], Informati dell'arrivo dei nemici, i Troiani si schierarono lungo la costa per tentare di ostacolare l'approdo. La battaglia fra i due eroi si stava avvicinando sempre di più e gli dei tutti volevano intervenire: Apollo, fra tutti il più esposto, cercò di coinvolgere Enea, spingendolo a osare il duello con Achille: il Pelide avrebbe facilmente ucciso il suo nemico ma questi fu salvato da Poseidone, che pur essendo divinità protettrice dei Greci apprezzava moltissimo la pietas di Enea. L'affermazione panellenica dell'etnonimo viene descritta nel passo già citato di Tucidide (I, 3). [59] Altre storie vengono raccontate sui loro incontri, e sui motivi per cui il duello veniva rimandato, fra cui quella dove il saggio Eleno ferì alla mano l'eroe greco con una freccia, scoccata da un arco di Apollo e guidata dalla mano di Zeus.[137]. Si imbatté in Aiace Telamonio, desideroso di combattere contro di lui. [115], «Morto, però m'imprigioni la terra su me riversata,prima ch'io le tue grida, il tuo rapimento conosca!». Ma che al suo fiancosta sempre uno degli dei, a stornare da lui la rovina», Appariva agli occhi dei nemici come una persona tanto superba da non tenere in conto neanche gli dei. [12] Ettore scese dal carro, andando verso il suo nemico che nel frattempo si stava preparando a saettare l'ennesima freccia. Πάτροκλος) [13] Menelao accettò la sfida,[14] ma essa non ebbe tuttavia l'esito sperato a causa dell'intervento divino di Afrodite, che mise in salvo Paride. Online shopping from a great selection at Books Store. [22], Raramente nei testi si parla dell'aspetto di Ettore: era imponente quasi fosse un gigante, infatti uno dei suoi tanti appellativi derivava da una delle città dove vivevano tali creature. Books Advanced Search New Releases Best Sellers & More Children's Books Textbooks Textbook Rentals Best Books of the Month Advanced Search New Releases Best Sellers & More Era sposo di Andromaca e padre di Astianatte. Ettore chiamò Deifobo che non accorse, comprese l'inganno ma comunque estrasse la spada iniziando l'ultimo scontro fra i due. Anche Polidamante reagì con rinnovato furore, arrivando a ferire gravemente Peneleo. [17] Dopo che Achille ha inseguito Ettore per tre volte intorno alle mura di Troia, la dea Atena assume le sembianze di Deifobo, fratello di Ettore, per convincere l'eroe troiano ad affrontare lo scontro. [59] Grazie a questo trucco, i Danai riuscirono a prendere di nuovo il controllo della riva. Nella letteratura medioevale Ettore grazie al racconto dell'Iliade verrà idealizzato alla stregua di un cavaliere perfetto, a cui tutti devono ispirarsi,[132][133] come viene raccontato nel ciclo poetico Scenes from the fall of Troy del 1858. Intorno al suo cadavere combattevano i duellanti come due fiere bestie, e lo scudiero cercava di attaccare Ettore alle gambe. [26], Ettore accettò il suggerimento, decise quindi di sfidare colui che si ritenesse il più forte dei greci. [115] In ogni battaglia a cui partecipava dava sempre grande rispetto al nemico che sapeva fronteggiarlo[116] e al tempo stesso combatteva quasi come se non gli importasse della vita,[31] ma più che cercare fama eterna, lui fuggiva dal timore di essere chiamato codardo. Quando il principe troiano raggiunse le porte della città, tutte le donne gli chiesero novità sui propri cari, Ettore a tali domande rispose sinceramente, raccontando anche le notizie più tristi. Your recently viewed items and featured recommendations, Select the department you want to search in, Borsa, Terza Edizione Aggiornata (Comitato Direttivo Degli Agenti Di Cambio Della Borsa Valori Di Milano), Franco Piga (Presentazione di); Ettore Fumagalli (Prefazioni di). Dubbia è l'esattezza di questo elenco, in quanto una quadriga non è un elemento consueto negli scritti dell'Iliade e soprattutto i verbi successivi sono riferiti in forma duale. Il figlio di Priamo a vedere il suo avversario in preda ad una furia omicida, si diede alla fuga, velocissimo tanto da non farsi raggiungere dall'inseguitore ma non abbastanza da sfuggirgli. [29], Il primo assalto lo effettuò il troiano, ma l'avversario dotato di un famoso scudo bloccò l'attacco che non superò gli strati di pelle di cui era composto. Ettore Recchi is part-time professor at the MPC and professor at Sciences Po in Paris, where he directs the Master and PhD programs in sociology. Ettore, grazie anche all'incoraggiamento fornito dal dio Apollo, guidò di nuovo i suoi uomini mentre i nemici al vederlo improvvisamente, come per magia, non avevano più coraggio. [117] Inoltre aveva i capelli di color nero, tipico per la sua popolazione[118] Agile e veloce, schivava ogni lancia sferrata contro di lui e riusciva a non farsi raggiungere da Achille nella corsa. - Figlio di Priamo. [107], L'archeologo Schliemann, nelle sue ricerche, trovò quello che potrebbe essere definito l'altare dove Ettore offriva i suoi sacrifici al sommo Zeus. [116] Lo scontro fra i due venne sfiorato diverse volte: la prima quando Ettore sfidò l'avversario più forte,[28] la seconda quando il figlio di Priamo si trovò di fronte Patroclo. PubliCatt è il repository istituzionale ad accesso aperto dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, dove gli utenti autorizzati afferenti all'Ateneo provvedono direttamente e autonomamente a depositare e a rendere visibili le proprie pubblicazioni, inserendo i dati descrittivi del documento stesso ("metadati", quali il titolo, autore, abstract, etc.) [105], «E tu onore di pianti, Ettore, avrai,ove fia santo e lagrimato il sangueper la patria versato, e finché il Solerisplenderà su le sciagure umane», Anche compositori rimasero affascinati dalle vicende di Ettore, il francese Hector Berlioz si appassionò prima alle vicende narrate da Virgilio, e poi a quelle raccontate da Shakespeare, finendo per comporre la sua più grande opera. [152] Come sottolineato da Tucidide, inesistente era la stessa concezione unitaria del popolo greco, così come il conseguente dualismo con i barbari. Ettore tornò da Andromaca durante una pausa, dopo aver seguito il consiglio di Eleno che, dotato di facoltà divinatorie, gli aveva consigliato di compattare le file dei combattenti e lui solo rientrare in città per predisporre un sacrificio alla Dea Atena. [82] Per il mitografo è come se oltre all'oggetto in sé ci fosse anche la volontà, l'odio della persona che regala l'oggetto. [33] In seguito, in epoca moderna è stato discusso, soprattutto da Frazer,[37] della "prova del valore" fra Achei ed Ettore, ma come affermano Carriere e Massonie non essendoci stato di fatto un vincitore il valore non è stato provato appieno. I nemici, anche attribuendogli fama di guerriero, affermavano che era sempre aiutato da divinità che scendevano con lui in campo, come nel caso di Ares,[121] ma ancora peggio di lui faceva Zeus che gli perdonava ogni possibile offesa al popolo degli Achei, essi che potevano vantarsi di avere origine divine. Gli avevano precluso ogni via di fuga tranne quella che portava alla base nemica, come riporta Omero, Ettore in questi versi esprime il suo disaccordo sullo studio dei segni come interpretazione del volere divino: per il principe troiano valeva soltanto il volere diretto delle divinità. La tradizione narra che le sue ossa siano state trasferite nella rocca tebana per ordine di un oracolo, da qui il suo culto si diffuse in varie città, fra tutte Tebe[111] e Troia. La progressiva generalizzazione del toponimo viene legata alle vicende dell', τοῦ κλέος εὐρὺ καθ' Ἑλλάδα καὶ μέσον Ἄργος, Museo archeologico nazionale Palazzo Jatta, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Ettore_(mitologia)&oldid=114936318, Personaggi citati nella Divina Commedia (Inferno), Voci con modulo citazione e parametro pagina, Voci con modulo citazione e parametro coautori, Voci non biografiche con codici di controllo di autorità, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo, "il massacratore", "l'amato da Zeus", "elmo lucente", Libro VI: L'incontro di Ettore e Andromaca, In Italia pochi film sono arrivati, fra cui. [68] L'invincibile guerriero espresse il desiderio di voler uccidere oltre l'assassino del suo caro amico anche altri guerrieri, pratica non documentata nella realtà dell'epoca, ma vista solo nei miti. Andromaca invita il marito a non esporsi al pericolo, pensando alla triste sorte che attende lei e il piccino se egli morisse. [153], Sempre in epoca successiva vennero poi distinte le denominazioni di Achei e Argivi, a cui corrisposero ben determinate regioni della Grecia mentre si andò ad affermare l'etnonimo di Elleni (Héllenes) insieme al relativo toponimo Ellade (Hellás). Dopo la distruzione della città toccò in sorte a Neottolemo; portata a Ftia, gli partorì un ... (gr. Egli era titubante nell'abbandonare la sfida, perché non voleva che Ettore potesse vantarsi del fatto che egli avesse avuto paura di lui, alla fine convinto da Nestore, si ritirò resistendo a fatica alle offese del nemico, e solo grazie ai tuoni di Zeus.[41]. [5] Quando si trovava in visita a Lacedemone, il fratello di Ettore, Paride (detto Alessandro), rapì Elena, la moglie del re della città, Menelao. Nell'Iliade il maggiore eroe dei Troiani, antagonista di Achille. Aiace prese una pietra molto più grande della prima e la scagliò contro l'avversario: quel poco di scudo ancora rimasto venne distrutto definitivamente, il principe troiano venne tramortito e il suo corpo cadde al suolo. Il corpo, secondo una delle tante versioni, fu seppellito per ordine di Apollo in una città greca tenuta nascosta. Subito si diresse verso l'accampamento nemico dove fu vittima di un arguto piano del re di Itaca. Eroe omerico, amico di Achille; figlio di Menezio di Opunte in Locride, passò in Tessaglia a Ftia dove fu educato con Achille, che seguì a Troia. Questi si mostrò intimorito dall'aspetto del padre: inizialmente pianse alla vista dell'elmo penzolante e dell'armatura di bronzo. Schivò l'ennesimo attacco di Ettore, mentre sul cadavere del povero morto infuriava la strage. Ettore sposò Andromaca,[2] dalla quale ebbe un unico figlio, Astianatte, che trovò poi la morte per mano del figlio di Achille, Neottolemo durante la conquista di Troia. [43] Enciclopedia dei ragazzi (2005). Il piccolo Astianatte verrà precipitato giù dalle mura della città appena conquistata. [95] [111], «Ettore, dov'è finito il coraggio che eri solito avere?Ti vantavi di poter difendere la città senza esercito e senza alleati,tu da solo, con i tuoi fratelli e con i tuoi cognati.Non uno soltanto di loro riesco a vedere o a riconoscere, ma come cani s'appiattono intorno al leone;mentre noi combattiamo, noi che siamo solo alleati», Ettore anche se pieno di coraggio a volte indietreggiava di fronte al nemico,[112] doveva essere spronato, quasi dimenticasse di avere il coraggio, come fece Sarpedonte rivolgendosi direttamente all'amico,[113]; ma nei suoi pensieri c'erano sempre la moglie e il figlio, aveva una famiglia che amava da cui tornare. Patroclo fu in grado di attaccare ed uccidere il grande Sarpedone e tanti altri nemici. Vestitosi delle armi di Achille, che si era ritirato dai combattimenti, fu ucciso da Ettore aiutato da Apollo. Ettore viene rappresentato spesso nell'arte antica nelle scene che lo hanno reso celebre nell'Iliade, ad esempio lo si osserva nel vaso François da Vulci, o il celebre duello con Achille lo si trova raffigurato su moltissimi oggetti dell'epoca come ceramiche datate intorno al V secolo a.C., urne e vasi etruschi, e persino in sarcofagi romani. Il pelide grazie all'aiuto di sua madre e del dio Efesto, abile forgiatore di armi e armature, ottenne una nuova armatura portata dalle Nereidi,[60] mentre Omero narra che Teti, non volendo aspettare un solo secondo, portò di persona l'armatura. Nell'Iliade (Omero) l'umanità di Ettore, il campione troiano, risalta soprattutto nell'episodio dell'incontro con la moglie Andromaca e il piccolo figlio Astianatte alle porte Scee. Anche usanze tipiche degli abitanti della Tessaglia, come quella mostrata da Achille nel trascinare, con un certo rituale il corpo straziato dell'eroe troiano, sono riportate da fonti di autorevole fattura. [7] Iolao, allora, non volendo credere alla sentenza, scese da solo dall'imbarcazione su cui si trovava, e si lanciò contro i nemici. [75], Atena scese dall'Olimpo con il permesso di suo padre, raggiunse Achille, lo tranquillizzò, poi assunse le sembianze di Deifobo, uno dei fratelli più cari ad Ettore. Le battaglie continuarono fino a quando Eleno, sotto consiglio degli dei,[25] suggerì al prode una sfida fra i due guerrieri più valorosi degli opposti schieramenti. Per impedire tale gesto, Ettore fu sempre accompagnato da un consigliere, Darete, che avrebbe dovuto sorvegliarlo in battaglia: quest'uomo, tuttavia, si rivelò un traditore. Il toponimo Acaia può essere specificatamente riferito ad una regione del Peloponneso settentrionale e a un'area della Tessaglia sud-orientale, la cosiddetta Acaia Ftiotide. [66] La battaglia si fece confusa, i troiani cercavano di prendere il corpo di Patroclo agli Achei, dove Aiace solido era preposto alla sua difesa, uccidendo chi tentava di recuperarne il corpo. Apollo, al colmo dell'ira, colpì Patroclo alla schiena disarmandolo completamente: egli perse l'elmo, lo scudo, la lancia e la corazza. Allora Ettore chiede un'altra lancia a Deifobo, ma questi è sparito. [80][81], Il principe troiano era un uomo di cuore, compassionevole e valoroso, ma anche in grado di onorare i nemici. [108] Manfred Korfmann insieme a colleghi tedeschi riuscì a trovare una sorgente sotterranea vicino alle mura di Troia, proprio il luogo in cui secondo Omero il personaggio trovò la morte. Secondo alcune versioni del mito, il figlio di Teti stava per tradire i greci e consegnare il campo ad Ettore. Salì su di esso, scoccò la frusta sui suoi cavalli, trascinando Ettore per tutto il campo. Nell'Iliade vengono nominati i cavalli di Ettore: [96] Meglio di lui fecero Achille ed Enea che, insieme, riuscirono l'uno, il figlio di Teti, ad uccidere 84 nemici[97], l'altro, il figlio di Venere o Afrodite, ad annientare in tutto 69 eroi tra achei nella guerra di Troia, e italici nella guerra del Lazio, come detto nell'Eneide. Nella Divina Commedia Dante lo rappresenta in compagnia di Enea[98] ponendoli tra gli spiriti magni del limbo perché non avevano ricevuto il battesimo. [115] Ettore era ben conscio di essere un modello a cui i troiani si ispiravano e non aveva modestia nell'ammettere che era famoso fra la sua gente. Per riscattare il proprio onore e riportare presso di sé Elena, Menelao, con l'obiettivo di vendicarsi distruggendo la città di Troia, organizzò assieme al fratello Agamennone un'alleanza dei popoli achei. (gr. Anche nelle carte da gioco ritroviamo la figura di Ettore, a cui si ispira il jack di quadri. Quando protende le braccia per stringere a sé Astianatte, il bimbo si ritrae impaurito vedendo ondeggiare il cimiero del padre. Gli Achei, dunque, impauriti, indugiavano a scendere: infatti, un oracolo aveva predetto loro che il primo a metter piede sul suolo troiano sarebbe stato il primo a morire. Uno studio sulla origine delle carte da gioco francesi lo ritroviamo in, Pausania (III, 18) nei suoi viaggi osservò che a Troia i cittadini continuavano a fare offerte alla tomba del principe troiano, tale pratica, che durò fino all'epoca fomana, fu confermata da Luciano (. Il ritorno in battaglia di Achille, addolorato dalla morte dell'amico Patroclo, segna la fine di Ettore. Queste due denominazioni, inizialmente pertinenti a un popolo e a un'area della Tessaglia meridionale,[154][155] finiranno infatti col tempo per riferirsi all'intero mondo greco, secondo un processo di generalizzazione[156] che appare probabilmente già compiuto nel VII secolo a.C.[157] se Esiodo poteva dire[158] « [...] dove una volta gli Achei/[...]una vasta armata raccolsero,/dall'Ellade sacra contro Troia dalle belle donne». Nel primo scontro fra i due, di nuovo i rapidi riflessi di Ettore gli salvarono la vita, la saetta mortale indirizzata verso di lui colpì invece Gorgitione, suo fratellastro. Invano Ettore chiede ad Achille che chiunque vinca restituisca il cadavere dell'ucciso ai suoi: Achille ha sete di vendetta. Alcuni autori attribuiscono ad Ettore la paternità di altri tre figli: Laodamante,[3] generato da Andromaca, un certo Anfineo,[4] e Ossimo (o Ossinio). Ettore quindi si recò alla ricerca della moglie, e dopo aver ottenuto informazioni su come raggiungerla,[20] riuscì ad incontrare i suoi familiari più cari. I genitori del morto guardavano lo spettacolo e gridavano, mentre la moglie fu raggiunta dalla terribile notizia mentre attendeva fiduciosa il marito nella sua casa e gli stava preparando un bagno caldo. Lo spettacolo getta nella disperazione Priamo ed Ecuba. di Massimo Di Marco - [128], L'immagine dell'eroe troiano la si ritrova anche nell'Arca di Cipselo ormai perduta, in tante miniature dell'Iliade ambrosiana e la sua figura è stata trattata anche su antiche monete di Troia. [33] Secondo un'altra versione Ettore voleva scontrarsi direttamente con Achille capendo che lo scontro fra i due era inevitabile, ma l'eroe greco ancora infuriato con Agamennone perché gli aveva sottratto la sua schiava preferita, Briseide, riferì che si era ritirato dalla guerra e solo allora Ettore scelse Aiace come sfidante. [88][89] Il corteo funebre fu aperto da Andromaca, Ecuba ed Elena. Secondo una versione minore Ettore non trovò la morte contro Achille, ma la sua fine giunse per mano di Pentesilea, regina del popolo delle amazzoni, che per la maggior parte degli autori è invece alleata dei Troiani. «μὴ μὰν ἀσπουδί γε καὶ ἀκλειῶς ἀπολοίμην,ἀλλὰ μέγα ῥέξας τι καὶ ἐσσομένοισι πυθέσθαι.», «Ma non fia per questoche da codardo io cada: periremo,ma gloriosi, e alle future gentiqualche bel fatto porterà il mio nome.». [27] Nel corso dei combattimenti, Ettore uccise Schedio, capitano dei Focesi, figlio di Ifito, ma di fronte al contrattacco acheo retrocesse di poco. Una tregua permette di celebrare i funerali. La fama dell'eroe omerico rimase viva anche in epoca post classica, e nel Medioevo egli fu ritenuto esemplare per la sua piena adesione agli ideali cavallereschi: venne infatti inserito tra i Nove Prodi.[1]. Ettore fu il guerriero troiano che più di chiunque altro si distinse in guerra, arrivando ad uccidere 31 eroi fra gli 88 totali uccisi dall'esercito di Troia. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 16 ago 2020 alle 23:33. Ettore attaccò Diomede scagliandogli contro la sua lancia ma essa non raggiunse l'obiettivo, come sperato dal principe troiano. Ettore (in greco antico: Ἕκτωρ, Héktōr; in latino: Hector) è un eroe della mitologia greca, figlio primogenito di Priamo, re di Troia, e di Ecuba. [139] Dopo la morte dell'ultimo cocchiere Ettore non ne ebbe altri, anche per via del poco tempo rimastogli, infatti affrontò Achille a piedi e non sul carro com'era solito fare. Diomede reagì scagliando a sua volta la lancia mirando alla testa e colpendo l'elmo di Ettore che a stento resistette al forte impatto, il troiano barcollò, le tenebre scesero sui suoi occhi, mentre il nemico recuperò armi e terreno. Atena, non vista da Ettore, la restituisce al Pelide. Trafitto dalla lancia di Achille, implora ancora una volta che il suo corpo non venga abbandonato allo scempio dei cani e degli uccelli, ma l'avversario lo schernisce con ferocia. [78], Appena Ettore morì, tutti i nemici si avvicinarono, rimanendo colpiti dal suo aspetto imponente e minaccioso che manteneva anche da morto. Quando viene ferito gravemente con una pietra da Aiace Telamonio, Zeus invia Apollo a guarirlo. Invano Priamo e Ecuba lo scongiurano di rientrare: Ettore teme la vergogna di cui si coprirebbe se si ritirasse. [135] [36], infatti la sorte dei due sarà collegata proprio a quei doni. Achille lega il cadavere al suo carro e lo trascina nella polvere. È il simbolo dell'eroe sfortunato, Un marito e un padre affettuoso, un guerriero valoroso. Podargo, Xanto, Aitone e Lampo, dove alla stregua di uomini il principe troiano parlava con loro volendoli spronare a dare il meglio, contro i forti Nestore e Diomede. Un velo di tristezza avvolge il colloquio, su cui incombe il presagio della morte imminente dell'eroe. Andromaca accorre sulla rocca e sviene vedendo l'orribile spettacolo. Achille dopo aver trovato il punto scoperto del nemico, situato vicino al collo, lesto colpì con tutta la sua forza,[77] vendicando la morte dell'amico Patroclo. L'eroe che ebbe la sfortuna di battersi contro Achille Ettore è il più valoroso dei figli di Priamo, re di Troia. «Su di noi precipita questa rovina, Ettore violento:dunque, su, resistiamo, respingiamolo a piè fermo.». Secondo la Piccola Iliade, Neottolemo, figlio di Achille, lo uccise gettandolo ... (gr. Nestore comprese la situazione, istigò gli animi con un accalorato discorso, fino a che ben nove eroi accettarono di combattere contro il troiano. [55] Ettore cercando di colpirlo, scagliò la sua arma che si infranse sull'incrocio delle cinghie. Le sue vicende sono narrate principalmente nell'Iliade di Omero, di cui è il personaggio principale al pari di Achille. Ettore nella sua creazione sarà elargitore di saggi consigli al suo amico Enea, che alla fine verrà convinto a lasciare Troia e a recarsi in Italia per creare un nuovo impero. [56] Il principe troiano cercò di evitare Aiace, senza riuscirci, nello scontro scagliarono le loro lance ma entrambi furono lesti ed evitarono la morte; persone a loro care ne pagarono le conseguenze. [39], Il prode guerriero nella battaglia successiva stava per uccidere l'anziano Nestore; Diomede, suo alleato, cercò allora di convincere Odisseo ad unirsi con lui contro il troiano, ma la risposta fu la sua fuga. Gli Achei allibiscono nel vederlo prontamente ristabilito. Si racconta che Polignoto nella lesche di Delfi fu il primo a dedicargli un'opera figurativa, in cui Pausania vedeva un grande dolore. I nomi degli aurighi erano: L'utilità di un cocchiere era evidente: un guerriero non riusciva a prendere la mira per scagliare la propria arma e a guidare allo stesso tempo, inoltre anche la possibilità di schivare gli attacchi era ridotta per la concentrazione necessaria. Stanco delle imprese di Ettore, Idomeneo colpì l'eroe troiano in pieno petto con la lancia, senza riuscire a ferirlo a causa dell'armatura, ma questi rispose scagliandosi addosso la sua asta, che si piantò nella mandibola di Cerano, cocchiere di Merione, che cadde morto nella polvere. Il nemico scagliò un grosso macigno, contro cui il troiano, per quanto riuscì a difendersi, si ritrovò disteso a terra dolorante. [159] Quindi anche l'estraneità alla poesia omerica della generalizzazione panellenica del termine Ellade va tenuta ben presente ad evitare confusione.[160]. Grazie alla figura del difensore di Troia i greci rimasero vicino alle proprie navi in difesa, ma egli voleva attaccarli anche se le condizioni erano sfavorevoli. Giorni dopo in un'altra battaglia fra Danai e Troiani, Ettore, grazie al consiglio di Zeus,[47] aspettò inquieto che Agamennone desse un segno di stanchezza, e, appena riuscì ad intravedere il re acheo intento ad abbandonare la battaglia, incitò i suoi alleati e avanzò fra i nemici uccidendo molti di essi: Aseo, Autonoo, Opite, Dolope, Ofeltio e Agelao, Esimno, Oro e Ipponoo caddero privi di vita sul campo di battaglia. Combatte con un ardore straordinario, ma è anche un marito e un padre affettuoso. [28] Tutti depositarono un sasso, dove avevano posto precedentemente un segno di riconoscimento, dentro l'elmo di Agamennone. Durante i periodi di tregua amava stare in compagnia: si ricordano in particolare le sue allegre libagioni insieme al giovane cognato Pode. IRIS PubliCatt. [dal lat. A tali accuse l'eroe troiano ribatté, dicendogli che non aveva mai temuto una battaglia, sfidandolo a vedere se in quel giorno si sarebbe comportato da vigliacco o da eroe. Il colpo all'avversario fu talmente forte da fargli perdere quasi la sanità mentale. [104], «La piaga della pace è la sicurezza, la sicurezza sicura di sé; mentre il modesto dubbio è chiamato il fanale dei saggi, la tenta che ricerca al fondo del peggio», Ugo Foscolo ricorda nella sua opera la figura di Ettore, erigendolo ad esempio di patriottismo, affermando che chiunque abbia cara la propria terra piangerà ricordando la sua storia. In quella spedizione l'esercito era diviso in gruppi: nel primo al comando di esso oltre ad Ettore vi era suo fratello Cebrione, di solito suo ultimo cocchiere, nel secondo c'è Paride con Alcatoo e Agenore, nel terzo Eleno con Deifobo e Asio, nel quarto Enea con Archeloco e Acamante, uniti per discutere su come sarebbe stato più saggio agire,[51] ma fra tutti l'unico a disubbidire, mancando con la sua presenza al consiglio fu Asio, desideroso di combattere, che iniziò una cruenta battaglia. Egli, quindi, costrinse, con la forza del braccio, i Troiani a rifugiarsi dietro alle solide mura della città, grazie anche ad Apollo, che trasformato in Agenore faceva da esca al nemico. Quando avvenne l'estrazione nessuno all'istante riconobbe la pietra, ma poi si comprese che ad essere prescelto fu il grande Aiace Telamonio. Queste categorie culturali, e le relative contrapposizioni, si affermeranno in epoche successive, rimanendo sempre estranee al mondo omerico. [134] In tempi moderni l'amore fra Ettore e Andromaca è stato ritratto anche in opere metafisiche con Giorgio de Chirico, rivisitato dall'artista in chiave moderna, sia in quadri sia in statue. Il principe troiano schivò il colpo mortale e fu il suo terzo cocchiere, Cebrione, a farne le spese. Ettore, per non lasciare che i nemici prendano il sopravvento, li affronta per salvare la sua gente e la sua patria. Zeus vorrebbe salvarlo; ma quando pesa i destini dei due contendenti sulla sua bilancia d'oro, la sorte di Ettore precipita in basso, verso la morte. Ettore qui invoca il patto stretto all'inizio della guerra, secondo il quale si doveva decidere le sorti della stessa tramite un singolo duello.
Battistero San Giovanni In Laterano Orari Messe, Tanti Auguri Andrea Gif, 26 Dicembre Nati, Cisl Scuola Chiavari, Partorire Al Sant'anna Di Torino 2020, Isola Di Santo Stefano Resort, Miracolo Della Piscina Di Siloe, Signore E Signori, Buonanotte, Colazione A Domicilio Monza, Rhyncospermum Jasminoides Vendita,