[18]Allora verrò a riferirti e tu uscirai con tutto l'esercito e nessuno di loro potrà opporti resistenza. Queste cose mi sono state dette prima, io ne ho avuto la rivelazione e l'incarico di annunziarle a te». Dante Alighieri la cita nelle anime beate del XXXII Canto del Paradiso, insieme a Sara ed a Rebecca: «Ne l’ordine che fanno i terzi sedi, Giuditta - Capitolo 10 IV. [17]Le disse pertanto Oloferne: «Bevi e datti alla gioia con noi». Artemisia Gentileschi, Giuditta con la sua ancella, 1610-20 (non oltre 1620: opera anteriore a Giuditta decapita Oloferne), Firenze, Galleria paulatina in Palazzo Pitti. [9]Indi ne fece rotolare il corpo giù dal giaciglio e strappò via le cortine dai sostegni. [16]Giuditta entrò e si adagiò. Dalla città gli uomini la seguirono con gli sguardi mentre scendeva il monte, finché attraversò la vallata e non poterono più scorgerla. [14]Giuditta disse loro a gran voce: «Lodate Dio, lodatelo; lodate Dio, perché non ha distolto la sua misericordia dalla casa d'Israele, ma ha colpito i nostri nemici in questa notte per mano mia». Lucas Cranach il Vecchio, Giuditta con la testa di Oloferne, 1530 circa. [12]Siccome sono venuti a mancare loro i viveri e tutta l'acqua è stata consumata, han deciso di mettere le mani sul loro bestiame e deliberato di consumare quanto Dio con leggi ha vietato loro di mangiare. Lucas Cranach il Vecchio, Giuditta con la testa di Oloferne, terzo decennio del XVI secolo, San Francisco, Palace of the Legion of Honor. August Riedel, Judith, 1840 - Neue Pinakothek, Monaco di Baviera. LA CAMPAGNA DI OLOFERNE Nabucodonosor e Arpacsad [1] Nell'anno decimosecondo del regno di Nabucodònosor, che regnava sugli Assiri nella grande città di Ninive, Arpacsàd regnava sui Medi in Ecbàtana. [19]Davvero il coraggio che hai avuto non cadrà dal cuore degli uomini, che ricorderanno sempre la potenza di Dio. [11]Esse andavano avanti diritte per la valle, quando si fecero loro incontro le sentinelle assire. [1]Quando si fece buio, i suoi servi si affrettarono a ritirarsi. [8]Risalita dal lavacro, pregava il Signore Dio di Israele di dirigere la sua impresa volta a ristabilire i figli del suo popolo. Vieni dunque alla tenda di lui; alcuni di noi ti accompagneranno, finché non ti abbiano affidato alle sue mani. Artemisia Gentileschi, Giuditta decapita Oloferne, 1620, Firenze, Galleria degli Uffizi. Essa rispose: «Sono figlia degli Ebrei e fuggo da loro, perché stanno per essere consegnati in vostra balìa. che fu bisava al cantor che per doglia [14]Quegli uomini, quando sentirono queste parole e considerarono l'aspetto di lei, che appariva loro come un miracolo di bellezza, le dissero: [15]«Hai messo in salvo la tua vita, scendendo in fretta e venendo alla presenza del nostro signore. Statua raffigurante Giuditta, custodita ad Albi, cattedrale di Santa Cecilia. [3] Ad esempio, Oloferne è un nome di origine persiana[Nota 1] e Nabucodonosor, che viene detto regnasse a Ninive sugli Assiri[4], in realtà regnò tra il 605-562 a.C. sui Babilonesi e al suo tempo Ninive era già stata distrutta (nel 612 a.C.) da suo padre Nabopolassar; inoltre, il ritorno dall'Esilio babilonese[5] - che avverrà solo sotto Ciro il Grande nel 538 a.C. - viene descritto come già accaduto[Nota 2]. [4]Ma Giuditta rispose: «Per la tua vita, mio signore, ti assicuro che io, tua serva, non finirò le riserve che ho con me, prima che il Signore abbia compiuto per mano mia quello che ha stabilito». [17]Scelsero pertanto cento uomini tra di loro, i quali si affiancarono a lei e alla sua ancella e le condussero alla tenda di Oloferne. [5]Poi affidò alla sua ancella un otre di vino, un'ampolla di olio; riempì anche una bisaccia di farina tostata, di fichi secchi e di pani puri e, fatto un involto di tutti questi recipienti, glielo mise sulle spalle. [6]Essa fece dire ad Oloferne: «Comandi il mio signore che lascino uscire la tua serva per la preghiera». [7]Oloferne comandò alla guardia del corpo di non impedirla. [5]Così i servi di Oloferne la condussero alla tenda ed essa riposò fino a mezzanotte; poi si alzò all'ora della veglia del mattino. Certamente sei venuta per trovar salvezza. Cristofano Allori, Giuditta con la testa di Oloferne, 1580 circa, Firenze, Galleria Palatina. [20]Dio faccia riuscire questa impresa a tua perenne esaltazione, ricolmandoti di beni, in riconoscimento della prontezza con cui hai esposto la vita di fronte all'umiliazione della nostra stirpe, e hai sollevato il nostro abbattimento, comportandoti rettamente davanti al nostro Dio». Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 22 ott 2020 alle 02:35. [1]Ordinò poi che la conducessero dove aveva disposto le sue argenterie e prescrisse pure che le preparassero la tavola con i cibi approntati per lui e le dessero da bere il suo vino. Osservano gli esegeti dell'interconfessionale, Anche gli esegeti dell'interconfessionale, Cfr ad esempio gli studiosi dell'interconfessionale. [17]La tua serva è religiosa e serve notte e giorno al Dio del cielo. [12]La presero e la interrogarono: «Di qual popolo sei, donde vieni e dove vai?». [22]E Oloferne le disse: «Bene ha fatto Dio a mandarti avanti al tuo popolo, perché resti nelle vostre mani la forza e coloro che hanno disprezzato il mio signore vadano in rovina. Io non dirò il falso al mio signore in questa notte. Il suo nome deriva dall'ebraico (יְהוּדִית "lodata" o "ebrea", Yəhudit), ed è la forma femminile del nome Giuda. [11]Ora perché il mio signore non resti deluso e a mani vuote, sappia che si avventerà la morte contro di loro, perché li stringe il peccato per il quale provocheranno l'ira del loro Dio appena compiranno un gesto inconsulto. Fatti animo: resterai viva questa notte e in seguito. [2]Quanto al tuo popolo che abita su questi monti, se non mi avessero disprezzato, non avrei alzato la lancia contro di loro; essi stessi si sono procurati tutto questo. Sarra e Rebecca, Iudìt e colei Della sua bellezza si invaghì Oloferne, loro generale, il quale la trattenne con sé al banchetto; vistolo ubriaco, Giuditta gli tagliò la testa con la sua stessa spada e poi ritornò nella città. [23]Tu sei bella d'aspetto e saggia nelle parole; se farai come hai detto, il tuo Dio sarà mio Dio e tu siederai nel palazzo del re Nabucodònosor e sarai famosa in tutto il mondo. Konrat Meit, Giuditta con la testa di Oloferne, 1525 circa, alabastro. [10]Ed ecco, al quarto giorno, Oloferne fece preparare un rinfresco riservato ai suoi servi, senza invitare a mensa alcuno dei suoi ufficiali, [11]e disse a Bagoa, il funzionario incaricato di tutte le sue cose: «Và e invita quella donna ebrea che è presso di te a venire con noi, per mangiare e bere assieme a noi, [12]poiché è cosa disonorevole alla nostra reputazione se lasceremo andare una donna simile senza godere della sua compagnia; se non sapremo conquistarla, si farà beffe di noi». GIUDITTA E OLOFERNE Giuditta si reca presso Oloferne [1]Quando Giuditta ebbe cessato di supplicare il Dio di Israele ed ebbe terminato di pronunziare tutte queste parole, [2]si alzò dalla prostrazione, chiamò la sua ancella particolare e scese nella casa, dove usava passare i giorni dei sabati e le sue feste. [6]Certo, se vorrai seguire le parole della tua serva, Dio agirà magnificamente con te e il mio signore non fallirà nei suoi progetti. Michelangelo Buonarroti, Giuditta con la testa di Oloferne, 1508-1512, Città del Vaticano, Cappella Sistina. Anche la città di Betulia - al centro della narrazione - nonostante le precisazioni topografiche e benché sia presentata come città in posizione strategica per il controllo dell'accesso verso la Giudea risulta inesistente[Nota 3] e il tragitto compiuto dall'esercito di Oloferne è una "«sfida» alla geografia" della regione, che era evidentemente sconosciuta all'autore del resoconto.[6]. Ora io intendo restare con te, mio signore, ma uscirà la tua serva di notte nella valle; io pregherò il mio Dio ed egli mi rivelerà quando essi avranno commesso i loro peccati.
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