, Riscatto della laurea agevolato, perché non conviene: meglio l’ordinario o un fondo pensione. Invece, il discorso cambia per chi ha iniziato a lavorare a 23 anni. Prima di scegliere, però, per chi ha una storia lavorativa antecedente al 1996 ci sarebbe un altro elemento da prendere in considerazione, ovvero il cosiddetto danno contributivo. Il più importante è sicuramente quello riguardante il costo, pari a 5.241,30€ per il riscatto di ogni anno di studio. In realtà, personalmente crediamo che i vantaggi del riscatto agevolato della laurea non siano molti: è pur vero, infatti, che il costo previsto è molto inferiore a quello del riscatto ordinario, ma allo stesso tempo è bene ricordare che gli anni di contributi riscattati non faranno aumentare il montante contributivo, mantenendo inalterato l’assegno previdenziale. Se questo è inoccupato si prende invece come riferimento il reddito minimo della Gestione Inps artigiani e commercianti, quindi l’onere è sempre di 5.241,30€. Nel riscatto ordinario della laurea, invece, l’onere è calcolato moltiplicando la suddetta aliquota del 33% per l’ultima retribuzione imponibile del richiedente. Tuttavia, aderendo al riscatto della laurea ordinario oltre a maturare altri cinque anni di contributi si aumenta il montante contributivo: l’investimento fatto, quindi, avrà ripercussioni anche sull’assegno previdenziale che avrà un importo più elevato. Ecco allora che si guarda alle possibili soluzioni o per rendere più sostanziosa la rendita o per anticipare la data di addio al mondo del lavoro rispetto agli attuali limiti di età anagrafica e contributiva: 67 anni di età (64 per chi ha iniziato a lavorare dopo il 1996) per la pensione di vecchiaia, o 41/42 anni e 10 mesi di contributi per la pensione anticipata di donne ed uomini. Articolo originale pubblicato su Money.it qui: Laurea, riscatto light al test convenienza Analisi delle regole per chi, come i lavoratori autonomi iscritti alla Cassa di categoria, ha una storia contributiva più stratificata di Antonello Orlando Fanno eccezione i soggetti inoccupati. Ed effettivamente è possibile che sia così, ma potrebbe anche essere che gli anni di contributi riscattati non vi siano utili in tal senso. E per di più con bel divario tra il primo assegno pensionistico e l’ultimo stipendio. Il caso dei 23 anni per anticipare l’età della pensione. Può essere utile fare i conti sommando le pensioni incassate fino a vita media. Quest’ultima condizione limita a poche persone con più di 45 anni di poter beneficiare del riscatto agevolato della laurea. La cancellazione del limite anagrafico è più che altro una decisione sorta per impedire che il decreto 4/2019, che presto sarà convertito in legge, possa essere indicato come incostituzionale; come abbiamo appena visto, infatti, saranno in pochi ad essere avvantaggiati da questo emendamento. del Tribunale di Roma N. 84/2018 del 12/04/2018. Mettiamo che questo dal 1999 abbia mantenuto una carriera lavorativa continua: senza riscatto della laurea questo potrebbe accedere alla pensione anticipata verso la fine del 2041, ma anche approfittando del riscatto non riuscirebbe ad anticipare l’accesso alla pensione visto che maturerebbe i requisiti per la pensione anticipata solamente a fine 2036, quando però ha raggiunto anche l’età per l’accesso alla pensione di vecchiaia. Per l’anno 2020, il riscatto della laurea agevolato costa 5.260 euro per ciascun anno di studio universitario (fino a massimo 5 anni). Fa' questo per migliorare permanentemente la postura e il mal di schiena. In questi casi, forse meglio investire quelle risorse, parimenti deducibili, in forme di previdenza integrativa. Il costo con il sistema agevolato sarebbe più basso di circa 35.000 euro (15.438 euro invece di 50.192), ma si avrebbe una riduzione dell’assegno pensionistico di circa 210 euro. Qualora si volesse fare comunque il riscatto, il sistema agevolato offrirebbe un risparmio di circa 35.000 euro (15.438 euro invece di 50.426), ma la riduzione dell’assegno pensionistico, pari a circa 160 euro, porterebbe complessivamente ad un calo della ricchezza di 9.000 euro a vita media. In questo caso l’investimento di 26.000€ pur non permettendovi di anticipare l’accesso alla pensione, vi assicura (seppur con un margine di incertezza legato all’andamento dei mercati) un aumento della pensione futura, con la possibilità di incrementare il vostro investimento iniziale anche dell’1% ogni anno (per il quale però bisogna considerare tasse e costi di gestione). Riscatto laurea, i calcoli da fare per la procedura agevolata. Il danno contributivo: il metodo di calcolo retributivo e quello contributivo. 0. È notizia delle ultime ore che il riscatto flessibile e agevolato della laurea varrà per tutti, indipendentemente dall’età. Le commissioni Affari sociali e Lavoro della Camera, infatti, nel fine settimana hanno approvato l’emendamento che consente anche a coloro che hanno più di 45 anni di godere delle agevolazioni introdotte con la riforma delle pensioni, ma solamente per coloro che alla data del 31 dicembre 1995 - che ha decretato il passaggio dal calcolo retributivo a contributivo - siano privi di anzianità contributiva. Quindi non può presentare domanda chi non ha mai versato contributi all’Inps (per esempio gli iscritti unicamente alle casse professionali). Ad esempio, per una laurea magistrale costerebbe 26.300 euro, mentre per una triennale 15.780 euro. Proprio per questo la scelta va ponderata bene. di Andrea Carbone e Gabriele Petrucciani 28 luglio 2020 Il paradosso dei 30 anni nel riscatto agevolato della laurea. Il vantaggio di pagare meno però comporta una scelta dolorosa, optare per il calcolo della pensione interamente con il sistema contributivo decisamente meno vantaggioso. Il nuovo regime agevolato prevede la possibilità di riscattare tutti gli anni di studio, eccetto quelli fuori corso, indipendentemente dal periodo di frequenza. Per chi invece avesse iniziato a lavorare più tardi, a 30 anni, il riscatto di laurea non servirebbe ad anticipare il momento della pensione. >>, Commenti: Svelò i segreti di Inter e Ferrari, Il Collegio 5: incombono sugli studenti le temutissime giacche rosse, Pro, Modesto teme le cento fatiche di novembre: “Contro la Giana dobbiamo usare la testa”, Carla Bruni: “Le feste con Gianni Versace sono il ricordo più bello”, Dagli avocado alla quinoa, 8 falsi miti sul cibo smontati e spiegati, Colera, scoperto bersaglio per vaccino più efficace, La Mercedes-AMG GT Black Series "vola" al Nurburgring: è record, GoBeyond, ecco le sei startup in finale con le loro idee, OPA Massimo Zanetti Beverage, adesioni oltre il 7%, Trump ha licenziato il capo della cybersecurity, Chi è Andrea Di Piero, il 'luminare' de Il Collegio che sogna la politica (e un flirt con Sofia Cerio)d, Basket: dal divano all'Nba, l'America sceglie le stelle a domicilio, I 10 consigli che aiutano le persone sensibili ad esser felici. In alcune circostanze potrebbe essere più utile il riscatto della laurea ordinario che pur avendo un costo più elevato garantisce perlomeno un incremento dell’assegno: anche se i cinque anni di contributi potrebbero non essere utili per anticipare la pensione, infatti, c’è comunque la sicurezza che quanto investito - almeno in parte - vi tornerà indietro sotto forma di pensione. È il rischio che correrebbe un nato nel 1971 che avesse iniziato a lavorare a 27 anni. Per il riscatto agevolato ci sono altri vantaggi: essendo flessibile, ad esempio, spetta al richiedente decidere quanti anni riscattare (da uno alla durata massima prevista per il corso di studi intrapreso). La formula light, agevolata, del riscatto degli anni di studi universitari fa gola a tutti. Solo per coloro che ricadono esclusivamente nel sistema contributivo, dal 1996, se verrà maturato un assegno previdenziale mensile pari o superiore a 2,8 volte quello dell’assegno sociale di 458,93 euro, il requisito anagrafico scende a 64 anni di età con 20 di contribuzione. Money.it srl a socio unico (Aut. Quindi chi avrà uno stipendio superiore al massimale di 103.000 euro sarà penalizzato in termini di contribuiti versati». Con la procedura ordinaria, il costo del riscatto dipende dal livello degli stipendi: per un dipendente si può ipotizzare il 33% dello stipendio lordo percepito nei 12 mesi precedenti la richiesta. Non sempre quindi il riscatto della laurea agevolato è conveniente; potrebbe essere, infatti, che l’interessato pur riscattando 5 anni di contributi non abbia avuto una carriera lavorativa tale da permettergli di maturare il requisito contributivo della pensione anticipata prima del raggiungimento dell’età anagrafica per la pensione di vecchiaia. La generazione del 1971 ci può aiutare a capire. A oggi, i requisiti per accedere alla pensione sono due: avere 67 anni di età (vecchiaia), oppure aver maturato contributi per 41 anni e 10 mesi se donne o 42 anni e 10 mesi se uomini (pensione anticipata). E la possibilità di averlo con un forte sconto — pagando solo poche migliaia di euro per ogni anno di studio — aumenta ancora di più l’interesse. Ci sono dei motivi, quindi, per cui consigliamo a coloro che intendono approfittare di questa possibilità - sia se di età inferiore o superiore ai 45 anni - di riflettere bene sull’effettivo vantaggio di questa misura che si pone solamente come strumento utile per far sì che si possano maturare più contributi per anticipare l’accesso alla pensione. Per chi invece avesse iniziato a lavorare solo due anni dopo, a 27, ecco che il riscatto di laurea potrebbe portare a ritardare il momento della pensione di 8 mesi, perché il precedente requisito di pensione anticipata contributiva sarebbe stato più conveniente. Alcune volte il riscatto laurea consente di andare in pensione anticipatamente, altre volte rischia di ridurre la futura pensione di vecchiaia (l’età pensionabile è 67 anni). C’è il rischio quindi che l’investimento di oltre 26.000€ sia totalmente inutile: ricordiamo, infatti, che in ogni caso non è possibile far valere gli anni riscattati per aumentare il montante contributivo così da percepire un assegno più elevato una volta che andrete in pensione. Si spende meno col sistema misto, vanno esclusi gli anni fuori corso. Cerca nel sito: Ma bisogna fare bene i conti. Ma il passaggio da misto a contributivo andrebbe a penalizzare anche la contribuzione futura dei redditi più alti, in quanto il ricalcolo dei contributi sarà soggetto all’applicazione del massimale annuo contributivo, pari 103.000 euro lordi annui (i contribuiti sono pari al 33% dello stipendio lordo, di cui due terzi pagati dal datore di lavoro, ndr). Prima di prendere una decisione è necessario analizzare attentamente la propria situazione contributiva. Inoltre, vi è la possibilità di pagare l’onere rateizzandolo fino ad un massimo di 120 rate (10 anni): il costo da pagare ogni mese, quindi, sarebbe appena superiore ai 200€. Metti mi piace su Facebook per vedere notizie simili. La beffa sarebbe riscattare la laurea per andare in pensione prima e ritrovarsi invece ad andare in pensione dopo. E se da un lato è vero che non c’è una regola generica e oggettiva da seguire, dall’altro lato è pur vero che sono diversi gli elementi che possono essere presi in considerazione per valutare la convenienza o meno del riscatto della laurea. Il nuovo requisito si riferisce ai contributi versati prima del 1° gennaio 1996. Questo vuol dire che, pur riscattando la laurea (in forma light o ordinaria), non tutti hanno la possibilità di anticipare l’età del pensionamento. Riscatto laurea agevolato: a chi conviene. Ogni anno di riscatto agevolato ha, nel 2020, un costo di 5.260,00 euro. Con il riscatto di laurea si risparmierebbero solo 2 anni e 5 mesi. Attenzione all’inizio dei versamenti: oltre il 1996 si perde l’«anticipo». Meglio risparmiare oggi circa 36.000 euro, o avere 250 euro al mese in meno per sempre? Ciò dipende dalle singole situazioni, visto che in alcuni casi il riscatto dei contributi potrebbe non portare comunque agli effetti sperati. Un’altra opzione per chi vuole investire sulla pensione futura è di farlo in un fondo pensione. Infine, è prevista una detrazione del 50% sull’onere sostenuto, distribuita in cinque quote annuali. Il riscatto della laurea è sempre in cima ai pensieri delle persone che lavorano. Riscattando la laurea e valicando il confine del 1996 si perderebbe il requisito, rischiando quindi di andare in pensione dopo, se i requisiti riservati a coloro che hanno iniziato a lavorare entro il 1995 fossero meno favorevoli. Riscattando la laurea in forma light infatti, si dovrà rinunciare in modo irreversibile al sistema misto (calcolo della pensione con il metodo retributivo per gli anni precedenti al ‘96 e con il metodo contributivo per gli anni successivi) a favore di quello contributivo. Al netto del costo, il riscatto tradizionale darebbe circa 32.000 euro in più rispetto a quello agevolato. Per capire se conviene davvero ed evitare brutte sorprese economiche o legate alla tempistica. Il riscatto della laurea potrebbe essere utile per anticipare di cinque anni l’accesso alla pensione, accedendo ad esempio alla pensione anticipata per la quale oggi - ma non sappiamo in futuro - sono necessari 42 anni e 10 anni di contributi indipendentemente dall’età. A sfavore del riscatto di laurea agevolato per questa casistica non sarebbe solo la simulazione economica, ma anche la complessità dell’iter: bisognerebbe infatti riscattare un mese pre 1996 con il sistema tradizionale, optare per il sistema contributivo e poi chiedere il riscatto degli anni mancanti con la formula agevolata. Costi riscatto ordinario e agevolato e quota 100: conviene o no riscattare la laurea? In questo caso, quindi, come unico vantaggio si otterrebbe un aumento dell’assegno pensionistico, che sarà parametrato all’importo versato (quindi più basso con il riscatto in forma light). Nella sua stessa situazione ci sono alcuni lavoratori che hanno attualmente il primo versamento contributivo dal 1996, ma con anni di studi collocati entro il 1995. Il riscatto della laurea agevolato ha un costo per il 2020 di 5.260 euro per ogni anno di studio universitario (il limite massimo di anni riscattabili sono 5) e permette di raggiungere il requisito contributivo per accedere alla pensione. Autorizzazione D’altronde, il vantaggio economico rispetto alla procedura ordinaria è evidente. Discorso analogo per chi avesse iniziato a lavorare più tardi, a 27 anni. Da un punto di vista meramente numerico, il riscatto agevolato, previa opzione per il sistema contributivo, non sarebbe quindi conveniente per il caso simulato. il passare degli anni, si andrà in pensione sempre più tardi. Ma si tratterebbe comunque di un investimento importante, anche se rateizzato su 120 mesi: parliamo di una spesa complessiva di 21.056 euro per una laurea quadriennale e di 26.320 per una di cinque anni. La differenza fra 25 e 30 anni. Prendiamo come esempio una persona che ha iniziato a lavorare nel 1999, all’età di 30 anni; questa, essendo nata nel 1969 raggiungerà l’età per l’accesso alla pensione di vecchiaia nel 2036, quando presumibilmente avrà maturato anche 20 anni di contributi. In questo caso, il primo requisito utile per andare in pensione scatterebbe a quasi 66 anni (sempre con i 42 anni e 10 mesi di contribuzione) e quindi riscattando gli anni di laurea riuscirebbe ad abbandonare il lavoro già a 62 anni. 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