di Alcala e di Madrid, Girolamo Colonna. Finita la dettatura del testamento, le sue condizioni di salute peggiorarono ulteriormente. Egli continuò, sviluppò e realizzò il programma politico del Richelieu: e a lui deve la Francia l'acquisto dell'Alsazia, di parte della Fiandra francese, della Cerdagna e del Rossiglione, ... giùlio1 agg. 1633, di Antonio Barberini coprotettore di Francia a Roma, Urbano VIII, irritato da questa iniziativa, allontanò il M. nominandolo vicelegato ad Avignone (1° luglio 1634) e affidandogli un delicato incarico in qualità di nunzio straordinario presso Luigi XIII. Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. 5-81; K. Federn, Mazarin, 1602-1661, München 1922; U. Silvagni, Il cardinale M., Torino 1928; A. Leman, À propos de Mazarin, vice-légat en Avignon, in Revue d’histoire de l’Église de France, XXVIII (1937), pp. Una proposta in tal senso fu portata dallo stesso M. agli eserciti francese e spagnolo che si fronteggiavano a Casale Monferrato e l’armistizio fu firmato tra i generali delle due parti. 59-110; Considérations politiques sur la Fronde. Il M. fallì nell’assedio di Ivrea, che guidò dal marzo al maggio 1641, e non riuscì a ricondurre il principe ribelle nell’orbita francese. Concluse personalmente con l’inviato del re di Spagna Filippo IV, Luis Menéndez de Haro, i negoziati intrapresi per la parte francese dal suo fedele rappresentante Hugues de Lionne. 825-836; D. Dessert, Pouvoir et finance au XVIIe siècle: la fortune du cardinal Mazarin, in Revue d’histoire moderne et contemporaine, XXIII (1976), pp. Liberatosi dai condizionamenti iniziali, il M. poté consacrare le sue energie alla prosecuzione della guerra e ai negoziati di pace. 667-699; E. Oy-Marra, Zu den Fresken des Parnas und des Parisurteils von Giovanni Francesco Romanelli in der Galerie Mazarin in Paris, in Zeitschrift für Kunstgeschichte, LVII (1994), 2, pp. Grazie alle abilità diplomatiche e alla lungimiranza politica, il Primo Ministro riuscì a rintuzzare le pretese dell'Inghilterra e della Germania in territorio francese; l'unica potenza con cui era ancora prematuro avviare una politica di riappacificazione era la Spagna, poiché gli spagnoli, con a capo il principe di Condé, opponevano una forte resistenza alle azioni dei francesi. Tanto pesanti che quando dopo vent’anni e quattro aborti la regina rimase incinta, il solito gossip cortigiano sostenne che in realtà il nascituro fosse figlio del cardinale Giulio Mazzarino, il quale alla grande acutezza politica abbinava acclarate doti da “tombeur de femmes”. Figlio di un funzionario dell’amministrazione dei feudi di Filippo Colonna, passò la giovinezza a Roma (allievo dei gesuiti) e nel 1619 accompagnò in Spagna, alle univv. La discendenza delle due altre sorelle diede al M. nipoti maschi e femmine, che egli seppe perfettamente utilizzare nella sua strategia di alleanze sociali mirata ad assicurare l’ingresso della famiglia nella migliore aristocrazia europea e a legare a sé personalità potenzialmente minacciose per l’avvenire della monarchia francese. Con il ritorno alla pace civile in Francia, il M. moltiplicò le aperture diplomatiche. Il carico fiscale era imposto ai sudditi attraverso gli intendenti provinciali, soppressi nel 1648 su richiesta dei frondisti e ripristinati dal M. nel 1653. 53-84; Mazarin, homme d’État et collectionneur, 1602-1661 (catal. O. Poncet, di Olivier Poncet - 5° a. C., si inserì in seguito, soprattutto per opera di Cesare e di Augusto, nella leggenda delle origini troiane di Roma, riconoscendo... giulìo agg. 311 s.; G. Charvin, Colbert, intendant des abbayes de Mazarin, in Revue Mabillon, XXXVI (1946), pp. La celebre raccolta (che comprendeva, tra gli altri, il primo libro cinese posseduto in Francia) fu affidata in un primo tempo alle cure del brillante bibliotecario Gabriel Naudé. “Credo che Dio, nel darvi questo figlio, lo abbia dato al mondo perché compia grandi cose” disse profeticamente (forse anche maliziosamente) Mazzarino a proposito di quel bambino che la regina Anna partorì il 5 settembre 1638 a Saint-Germain-en-Laye, nei pressi di un piccolo borgo alle porte di Parigi. 1630. La più importante fu quella offerta all’Inghilterra di O. Cromwell. La spedizione contro lo Stato dei Presidi in Toscana, non lontano dalle frontiere dello Stato ecclesiastico, si risolse però in un mezzo scacco (disfatta davanti a Orbetello, luglio 1646; presa di Piombino, ottobre 1646). Ma i legami instauratisi successivamente furono qualità di spirito che andavano ben oltre i legami di sangue”. 161-181; Il cardinale M. in Francia. Al termine di un eccellente corso di studi, presentò una dissertazione sulle comete sotto la guida del padre Orazio Grassi. 1670 sposò Diane Damas de Thianges, nipote della marchesa de Montespan (Françoise Athénaïs de Rochechouart de Mortemart) allora amante di Luigi XIV. Hamy, Monaco 1904; [Angelo Bissaro], La mort du cardinal Mazarin, a cura di R. Darricau - M. Laurain-Portemer, in Annuaire-Bulletin de la Société de l’histoire de France, 1960, pp. Mazzarino in realtà si inserì all’interno dello stesso solco tracciato da Richelieu proponendo una politica volta alla riduzione degli spazi dell’aristocrazia e del Parlamento a vantaggio della Corona. Fu questo ad esempio il caso di Luigi XIII e di Anna d’Austria che, come spesso accadeva nei matrimoni d’interesse, vissero la loro vita coniugale da estranei: Luigi XIII infatti era fortemente misogino e nei confronti della moglie provava un indifferenza così profonda che l’assenza di un erede scatenò pesanti voci di corridoio. LA FRANCIA DI LUIGI XIV 1642-1715 Luigi XIII muore nel 1643, gli succede il figlio Luigi XIV Richelieu muore nel 1642, gli succede il cardinale Mazarino, che governerà di fatto la Francia fino al 1661, sotto la reggenza di Anna d’Austria www.didadada.it Luigi XIV divenne Re di Francia a soli 5 anni, in seguito alla morte del padre luigi XIII. Rientrato ad Avignone il 7 apr. Avversata dalla suocera e dal Richelieu, trascurata dal marito, partecipò alle congiure di Gastone ... Cardinale e uomo politico (Parigi 1585 - ivi 1642). Il M. lo acquistò il 23 marzo 1641: non lo vide né vi abitò mai, ma vi alloggiarono il padre e il fedele Benedetti con i suoi archivi. 1657, un’ultima offensiva dei giansenisti all’assemblea del clero, che aveva accolto senza una vera volontà di discutere la nuova bolla antigiansenista Ad sacram Beati Petri sedem. Alla figura di Luigi XIV vengono anche attribuiti numerosi flirt con molte altre donne e dame di corte tra cui: Maria Mancini (nipote del cardinale Mazzarino), Olimpia Mancini, contessa di Soissons (1655), sorella della precedente, Lucia La Motte-Argencourt (1657), Maria Enrichetta Stuart d'Inghilterra (anche se Jean-Christian Petitfils riferì l'episodio come un caso di relazione platonica), Catherine Charlotte de … Nel 1608 ottenne la cittadinanza romana. 10404470014, Trova il tuo insegnante su Skuola.net | Ripetizioni. 209-217; A. Chéruel, Histoire de France pendant la minorité de Louis XIV, I-IV, Paris 1879-80; R. Chantelauze, Les derniers jours de Mazarin, in Le Correspondant, 1881, pp. Il M. sollecitò l’appoggio del nuovo pontefice nella lotta che egli conduceva a distanza contro Retz, il quale provocava autentico disordine nella Chiesa parigina. Il nuovo Primo Ministro ci riuscì, ma dovette affrontare due ribellioni, la Fronda 3 Il termine deriva dal francese “fronde”, fionda. 138-157; C. Dulong, Les signes cryptiques dans la correspondance d’Anne d’Autriche avec Mazarin. Il 14 ag. Le sei figlie furono gratificate dell’epiteto di «mazarinettes». Nel gennaio 1629 G.F. Sacchetti fu a sua volta nominato nunzio straordinario a Milano per preservare la pace dopo la morte del duca di Mantova Vincenzo II Gonzaga; il M. lo accompagnò in qualità di segretario, ma presto rimase solo, quando Sacchetti rientrò a Roma lasciandogli il carico delle trattative. 48-56, 141-154, 207-213; XL (1923), pp. 514-526; R. Bonney, The secret expenses of Richelieu and Mazarin, 1624-1661, in The English Historical Review, XCI (1976), 361, pp. Il suo regale allievo e figlioccio non ebbe la stessa prudenza. Il ricordo delle offese alla sua dignità, la caccia e la rocambolesca fuga erano infatti ancora molto presenti nella memoria del giovane Luigi che consapevole degli ostacoli che i nobili gli avrebbero messo sul suo cammino iniziò sin da subito a pianificare la sua strategia di rafforzamento: allo scopo di allontanare l’aristocrazia dagli affari di Stato iniziò progressivamente a costruirsi l’immagine di sovrano frivolo e dissoluto organizzando, ricevimenti, feste e balletti cosicché di lui si diffondesse l’immagine di regnante imbelle e disinteressato. La seconda, Anna Maria (1608-69), prese il velo nel convento di Città di Castello, poi si ritirò nel monastero romano di S. Maria di Campo Marzio, di cui divenne priora nel 1657. Nel frattempo aveva deciso di seguire la carriera delle armi al servizio del papa. Nell’aprile 1625, con lo stesso grado, era nella guarnigione di Loreto, dove conobbe il commissario apostolico Giovan Francesco Sacchetti. La serie Rome, bb. Il M. impedì così personalmente, il 7 apr. Fino alla morte continuò a firmarsi Mazzarini e, a partire dall’insediamento in Francia, anche Mazarin. Arrivato a Parigi il 4 genn. 74 (testamento del M. e conti degli esecutori testamentari), 75 (inventario post mortem). Debellata la Fronda, il Mazzarino dovette innanzitutto darsi da fare per far riguadagnare alla Francia lo status di potenza europea che aveva prima della guerra civile. 17-27, 60-71, 318-331; XLI (1924), pp. Il vecchio ministro di Luigi XIII, sentendo prossima la fine, raccomandò al re di servirsi del M. dopo la sua morte, che avvenne il 4 dic. Registrazione: n° 20792 del 23/12/2010 Dopo la nomina da parte di Luigi XIII, il 30 dic. Fece licenziare il segretario di Stato per la Guerra François Sublet des Noyers e lo sostituì con Michel Le Tellier, marchese di Barbezieux, che gli restò sempre legato da una fedeltà a tutta prova. Il 29 genn. 1658 fu conclusa la Lega del Reno, che univa i principi renani contro l’imperatore, e la Francia vi aderì il giorno successivo. Una domanda sicuramente impertinente per molti francesi che, però, potrebbe contenere una verità possibile, anzi probabile. Dopo la consacrazione (7 giugno 1654), provvide personalmente a infondergli, al di là della tradizionale educazione affidata ai precettori, i principî d’azione politica che Luigi XIV avrebbe messo in pratica dall’inizio del suo regno. ant. L’unione delle fronde avvenne nel gennaio del 1651: si configurò come un’alleanza dettata dalle circostanze tra Gaston d’Orléans, fratello di Luigi XIII, i sostenitori di Condé, Jean-François-Paul de Gondi, coadiutore dell’arcivescovo di Parigi e futuro cardinale di Retz, e i parlamentari parigini. 1651. Come con gli altri interlocutori, egli fece intravedere i vantaggi di una pace onorevole, ma il negoziato, come gli altri colloqui tenutisi nel corso dell’anno, fu fallimentare. Si vedano anche le carte di Colbert: Parigi, Bibliothèque nationale, Cinq-cents Colbert; Mélanges Colbert, specialmente bb. 259-285 e 846-910. 62-83; C. Jouhaud, Mazarinades: la Fronde des mots, Paris 1985; La France et l’Italie au temps de Mazarin. Colse l’occasione della leva di truppe indetta per costituire l’esercito da inviare a occupare le fortezze della Valtellina affidate al pontefice in virtù della sua mediazione tra gli Asburgo e i loro antagonisti (Francia, Savoia, Venezia). Treasure, Mazarin. Sturdy, Richelieu and Mazarin, a study in statesmanship, Basingstoke 2004; H. Carrier, Le labyrinthe de l’État: essai sur le débat politique en France au temps de la Fronde, 1648-1653, Paris 2004; Mazarin: les lettres et les arts. Fu in quell’occasione che incontrò per la prima volta il cardinale A.-J. MAZZARINO (Mazzarini, Mazarin), Giulio. La vita di quello che divenne d’ora in avanti il «Mazarin» si confonde con la storia politica della Francia. 1661 sposò Charles-Armand de La Porte, marchese di Meilleraye e futuro duca de Mazarin; Maria Anna sposò nel 1662 Godefroy-Maurice de La Tour d’Auvergne, duca di Bouillon, nipote del futuro maresciallo di Turenne. Non lasciò tuttavia Roma, dove frequentò con assiduità palazzo Barberini. La prosecuzione della guerra obbligava la monarchia a mantenere alta la pressione fiscale sulla popolazione, ma soprattutto a cercare ulteriori fonti di finanziamento. I Bufalini erano originari di Città di Castello; la madre di Ortensia, Diana, apparteneva alla famiglia romana dei Mancini. La Fronda parlamentare disorientò senza dubbio l’italiano M.: poco abituato a manovrare un’istituzione di magistrati come il Parlamento di Parigi, egli sottovalutò la gravità della crisi, che toccò l’acme nelle giornate delle barricate parigine del 26-28 ag. La biblioteca del M. fu venduta all’incanto durante la Fronda e in seguito ricostituita: i testi a stampa hanno formato il nucleo originario della Bibliothèque Mazarine di Parigi; i manoscritti, invece, nel 1668 entrarono nella Bibliothèque royale. In effetti, prima di aver potuto partecipare a una sola riunione, in settembre fu inviato in Savoia per soccorrere la reggente Cristina di Francia, che si trovava ad affrontare un’autentica guerra civile suscitata dal cognato Tommaso di Savoia principe di Carignano. Figlio di un funzionario dell'amministrazione dei feudi di Filippo Colonna, passò la giovinezza a Roma (allievo dei gesuiti) e nel 1619 accompagnò in Spagna, alle univ. Capitava spesso quindi che quando i tempi di attesa per l’arrivo del giovane pargolo si allungassero più del dovuto, l’argomento diventasse oggetto di pettegolezzo e le malelingue ci sguazzassero a più non posso. Nel gennaio 1637 fu richiamato a Roma, dove fu accolto tra i «gentilhuomini» della famiglia di Antonio Barberini. Tutti i diritti riservati. 1632, sancì la cessione definitiva della fortezza di Pinerolo alla Francia. L’arrivo di un nuovo nunzio a Parigi, Girolamo Grimaldi, permise di rimpiazzare d’Estrées con François du Val, marchese di Fontenay-Mareuil. Actes du Colloque… 2002, a cura di I. de Conihout - P. Michel, Paris 2006; S. Bertière, Mazarin: le maître du jeu, Paris 2007; F. Hildesheimer, La double mort du roi Louis XIII, Paris 2007; Y. Loskoutoff, Rome des Césars, Rome des papes: la propagande de Mazarin, Paris 2007; D. Séré, La paix des Pyrénées, vingt-quatre ans de négociations entre la France et l’Espagne (1635-1659), Paris 2007. 241-268; D. Mahon, Mazarin and Poussin, in The Burlington Magazine, CII (1960), pp. Si sa che l’esigenza di garantire la continuità dinastica è sempre stato uno dei grandi crucci dei sovrani di ogni epoca spesso disposti a tutto pur di lasciare il regno nelle mani di un erede di sangue, preferibilmente maschio: da Augusto ad Enrico VIII, dagli Asburgo ai sultani d’Istanbul la lista di re e imperatori afflitti da tale problema è particolarmente folta. Abbandonò allora il mestiere delle armi per seguire G.F. Sacchetti quando questi accompagnò il proprio fratello Giulio a Ferrara, dove era stato nominato legato nel marzo 1627. 170-200; G.R.R. Accogliendo in Francia al principio del 1646 i nipoti del papa defunto (Francesco e Taddeo Barberini) in fuga da Roma, il M. sfruttò il pretesto del conflitto personale con il papa, che lo minacciava della confisca del suo patrimonio di famiglia e persino di scomunicarlo se non fosse tornato a risiedere a Roma, per attaccare in realtà gli interessi spagnoli in Italia. Luigi XIV (1643 -1715) Nel 1661, alla morte di Mazarino, Luigi XIV dichiara che governerà senza primo ministro , estromettendo anche la madre: forte delle dolorose e paurose esperienze infantili, Luigi realizza un governo pienamente assolutistico, di cui il sovrano è centro ( Re Sole) e testa pensante; una attenta politica dell’immagine I figli nati da questa unione intrecciarono alleanze prestigiose con la migliore nobiltà francese. Il primo che il papa gli conferì, con un breve di dispensa dagli ordini sacri dell’8 maggio 1632, fu un canonicato della basilica di S. Giovanni in Laterano a Roma. A esercitare effettivamente il potere fu però il cardinale GIULIO MAZZARINO (segretario di Richelieu):. 317-329; P. Grillon, Mazarin, un homme de paix à l’âge baroque, in Revue d’histoire diplomatique, XCVI (1982), pp. Divenuto, come mostra la sua regolare corrispondenza con Richelieu, punto di riferimento per la politica francese a Roma, la sua posizione divenne sempre più delicata. 201-234; J. Sottas, Le gouvernement de Brouage et La Rochelle sous Mazarin, in Revue de Saintonge et d’Aunis, XXXIX (1921), pp. Il padre del M. si trasferì nel 1590 a Roma, dove, entrato al servizio dei Colonna, ottenne in breve tempo un incarico di fiducia tra gli ufficiali della famiglia, equivalente a quello di un intendente o di un maggiordomo. 131-145; A. Chéruel, Histoire de France pendant le ministère de Mazarin, I-III, Paris 1882; A. Bazzoni, Un nunzio straordinario alla corte di Francia nel secolo XVII, Firenze 1882; G.-J. de Cosnac, Les richesses du palais Mazarin…, Paris 1884; A. Desprez, Mazarin et son oeuvre, Paris 1885; L. Duhamel, Mazarin vice-légat d’Avignon, in Mémoires de l’Académie de Vaucluse, 1885, pp. Infine, i trattati di Cherasco (6 aprile e 19 giugno 1631) segnarono l’epilogo della crisi di Mantova. Questo atto, che non lo impegnava negli ordini maggiori e gli lasciava la possibilità teorica di tornare allo stato laicale e di sposarsi, faceva di lui un chierico. La regina madre, che dovette affrontare una nuova rivolta di Condé, richiamò il M., sulla cui testa il Parlamento di Parigi mise una taglia (29 dic. Di famiglia nobile ma non illustre, ebbe un'educazione letteraria accurata. Purtroppo però non fu così; a fine mese il male peggiorò ed era ormai chiaro a tutti che al cardinale rimanevano pochi giorni di vita. Si arriva così al 1661: in febbraio Mazzarino si fece portare a Vincennes, poiché il suo male si era aggravato e sperava che quel soggiorno lo facesse sentire meglio. Il M., agendo sul conclave, tentò di far eleggere l’amico cardinale Giulio Sacchetti ma, dinanzi ai ripetuti insuccessi, spostò il suo sostegno sul candidato che risultava favorito dallo scrutinio, Fabio Chigi, eletto, con il nome di Alessandro VII, il 7 apr. [dal lat. Le carte prodotte durante il suo ministero furono trasmesse per testamento a Colbert e sono attualmente in Parigi, Archives du Ministère des Affaires étrangères, Mémoires et documents, France, specialmente bb. 17-55; P. Goubert, Mazarin, Paris 1990; M. Völkel, Römische Kardinalhaushalte des 17. Al suo rientro a Roma, dovette affrontare i problemi familiari determinati dalla fuga del padre per un’accusa di omicidio: grazie alla protezione dei Colonna e di altri potenti la questione fu risolta e il M. poté proseguire gli studi di diritto alla Sapienza. Dal 1646 infatti il cardinale italiano si occupò personalmente dell’educazione di Luigi e di suo fratello Filippo, e il giovane Delfino venne avviato ad una formazione di carattere militare, in linea cioè con quelle che erano le abitudini del tempo: non mancarono la scherma, l’equitazione e le battute di caccia sebbene fosse stato instradato anche allo studio delle lingue straniere (in particolare l’italiano, lo spagnolo e il latino) della matematica, della geografia, del disegno e della musica. 1485-1520; Inventaire dressé après le décès en 1661 du cardinal Mazarin, a cura di T. Yoshida-Takeda - C. Lebrun-Jouve, Paris 2004; C. Rioland, Isaac Bartet, éminence grise de Mazarin, résident du roi de Pologne à la cour de France, Joué-les-Tours 2004; D.J. Dopo la morte di Luigi XIII (14 maggio 1643), il 18 maggio la reggente Anna d’Austria lo nominò primo ministro, come prima di lui era stato Richelieu. Il giorno successivo il re chiamò il M. nel suo Consiglio. 818-833; G. Dethan, Mazarin, un homme de paix à l’âge baroque, Paris 1981; M. Laurain-Portemer, Études mazarines, I, Paris 1981; II, Une tête à gouverner quatre empires, ibid. Il 9 marzo 1661 Giulio Raimondo Mazzarino, nato a Pescina il 14 luglio 1602, nominato cardinale e Primo Ministro del re di Francia, morì a Vincennes. Dal matrimonio nacquero due figlie, Laura e Anna Maria. Fedeltà e servizio nella Roma barocca, Roma 1997, pp. Le relazioni con il nuovo papa, Innocenzo X Pamphili, l’elezione del quale era stata con ogni mezzo impedita dal M., furono molto tese e giunsero fino al conflitto armato. Sfruttando la posizione vantaggiosa che si era procurato, al congresso di pace apertosi nel 1644 a Münster in Vestfalia il M. poté negoziare gli interessi della Francia con grande flessibilità. La guerra contro la Spagna era ancora aperta e Mazzarino riuscì ad imporre alla corte di Madrid la pace dei Pirenei -> vennero assegnati alla Francia l’Artois, il Rossiglione e parte della Certagna e venne stipulato il matrimonio di Luigi XIV con la figlia di Filippo IV Maria Teresa. Il M., che preferiva alloggiare nelle residenze reali (Louvre, Vincennes), utilizzò questo palazzo per sistemarvi le sue numerose, ricchissime collezioni di quadri, di antichità e di pietre preziose (tra cui i famosi mazarins, diciotto diamanti del valore di circa due milioni di libbre, tra i quali il Sancy e il Miroir de Portugal), oltre alla sua biblioteca. 1639 lasciò la città, dove non avrebbe più fatto ritorno. Il M. non fu nemico dei «grandi» se non quando si ribellarono all’autorità del re: non perseguì l’obiettivo della loro eliminazione politica, piuttosto cercò di organizzare la loro coesistenza con la monarchia francese. Quando, tra il 1644 e il 1650, finanziò il restauro della chiesa, a opera di Martino Longhi il Giovane, fece apporre sulla facciata un’iscrizione commemorativa dell’evento. 41-143 conserva le lettere del M. con la famiglia e con i suoi agenti a Roma. 80-91; G. Quazza, G. Mazzarini mediatore fra Vittorio Amedeo II e il Richelieu, 1635-1636, in Boll. Accumulò invece una quantità di abbazie e priorati molto prestigiosi, tra cui Cluny, St-Germain-des-Prés, Corbie, che gli procurarono, oltre a un potere disciplinare che mise talvolta al servizio della riforma auspicata dalla Congregazione di St-Maur, rendite considerevoli. A Parigi acquistò il palazzo del presidente della Chambre des comptes, Jacques Tubeuf, che fece completare con diverse gallerie, la più celebre delle quali è quella cominciata da François Mansart nel 1645. Morto nel 1643 Luigi XIII, sua moglie Anna d’Austria assunse la reggenza di Francia in nome del figlio Luigi XIV di soli 5 anni. Queste furono la base di una fortuna che la partecipazione agli affari di Stato, al grande commercio per l’armamento di navi e soprattutto la gestione tanto oculata quanto rigorosa del suo intendente Colbert accrebbero enormemente. Il M. morì nel castello di Vincennes il 9 marzo 1661. L’intervento francese nell’inverno 1625 sfociò nel trattato di Monzón del 5 marzo 1626. Il 3 marzo Mazzarino fece chiamare due notai da Parigi per redigere il testamento, nel quale lasciava le sue ricchezze ed i suoi beni a tanta gente, ai suoi parenti, agli amici, alle persone di servizio, a letterati ed artisti, a istituzioni benefiche e culturali. Mazzarino rimase nel solco tracciato dal suo predecessore: rafforzare il potere monarchico. 355-366; G. Dethan, Mazarin avant le ministère, in Revue historique, LXXXVI (1962), pp. Il M., sempre bersagliato da una massa impressionante di libelli (le mazarinades), rifiutò in effetti di assecondare le rivendicazioni di autonomia nobiliare di Condé, costringendolo progressivamente in un ruolo di opposizione alla monarchia, accresciuto dall’ostilità sempre più forte che questo principe di sangue nutriva per il M. in quanto capo del governo. La correspondance entre Gabriel Naudé et le cardinal Mazarin, a cura di K. Willis Wolfe - Ph.J. Registro degli Operatori della Comunicazione. IL “BALLET DE LA NUIT” E L’ALBA DEL SOLE DI FRANCIA. L’alleanza permise di contrastare con efficacia per una decina di anni l’influenza militare degli Asburgo di Vienna nel mondo germanico. Il M. fece allontanare da Parigi la famiglia reale nella notte del 5-6 genn. Richiamato a Roma nel 1621, ... Mazzarino ‹-ƷƷ-› (fr. Il suo patrimonio fu valutato tra i 30 e i 35 milioni di libbre e comprendeva celebri palazzi. 33-66; M.-N. Grand-Mesnil, Mazarin, la Fronde et la presse, 1647-1649, Paris 1967; P. Jansen, Le cardinal Mazarin et le mouvement janséniste français, 1653-1659…, Paris 1967; F. Dornic, Une ascension sociale au XVIIe siècle: Louis Berryer, agent de Mazarin et de Colbert, Caen 1968; G. Dethan, Mazarin et ses amis. 1648, senza mettere fine al lungo e costoso conflitto che la opponeva alla Spagna, ricompensò la Francia di più di un decennio di sforzi militari nel teatro tedesco. Il M. si dedicò quindi per una buona parte del 1632 a negoziare l’attuazione delle garanzie di questi accordi: un nuovo trattato, concluso il 28 ott.
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