[6], In un'ala dell'ex Real Collegio nel 1913 fu istituito l'Istituto Magistrale, soppresso nel 1923; ancora, dal 1935 al 1941 fu ospitato il Liceo Comunale. I due ordini della facciata sono divisi in tre campiture da lesene con capitelli dorici e separati da un architrave decorato con triglifi e metope. Ci sono diversi elementi classicheggianti (nicchie, metope e triglifi, lesene, fregi, ornati), ed il rigore geometrico è utilizzato anche come metodo decorativo. Alberti progettò un edificio austero e solenne, che fece da fondamento per le riflessioni rinascimentali sugli edifici a croce greca. La chiesa di San Sebastiano, per ciò che conserva, rappresenta uno dei più importanti luoghi dell'arte veneziana, riunendo il più straordinario corpus di opere di Paolo Caliari detto il Veronese. [2], La chiesa di san Sebastiano in Francavilla Fontana, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Chiesa_di_San_Sebastiano_(Francavilla_Fontana)&oldid=114867467, Collegamento interprogetto a una categoria di Wikimedia Commons presente ma assente su Wikidata, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, Chiesa di Santa Maria del Rosario (Gesuati), I Santi Marco e Marcellino portati al martirio, Mardocheo portato in trionfo per le vie della città, Madonna col Bambino, Santa Caterina e il frate Michele Spaventi, Fregio a colonne tortili con figure di profeti e sibille, La Vergine col Putto in gloria e SS Sebastiano, Pietro, Caterina e Francesco, Cristo in Croce, le Marie e San Giovanni Battista, Opere della chiesa di San Sebastiano indicate nella mappa ma senza immagine, Altre opere presenti nella chiesa di San Sebastiano. Da questo istituto passarono anche personaggi illustri come San Pompilio Maria Pirrotti e Bartolo Longo. [1] Il 20 settembre 1943 fu di transito l'allora principe ereditario Umberto di Savoia.[7]. Si tratta di una fedele riproduzione fotografica (in scala 1:4) delle pareti della Cappella degli Scrovegni a Padova.[3]. [4] È sorretta da un alto tamburo largo 9,50 m e termina con una lanterna arrivando a 35 m di altezza. Ottenuto il consenso dalla Sede Apostolica l'11 settembre 1681,[1] l'Università concesse parte dei territori in suo possesso agli Scolopi, che decisero di abbattere tutti gli edifici esistenti (tra cui anche una chiesa del XVI secolo) per edificare una nuova chiesa ed un nuovo edificio. Il tempio di San Sebastiano, altra denominazione della chiesa, è un edificio religioso di Mantova, progettato da Leon Battista Alberti e oggi adibito a famedio dei caduti. Nello stesso complesso in cui fa parte la chiesa, si trova anche l' ex Real Collegio Ferdinandeo , una delle scuole più prestigiose presenti nell' Ottocento in Puglia . Visualizza la mappa di Biella - Chiesa di San Sebastiano: cerca indirizzi, vie, cap, calcola percorsi stradali e consulta la cartina della città: porta con te gli stradari Tuttocittà. La costruzione fu iniziata circa nel 1460, un decennio prima dell'altra realizzazione albertiana a Mantova, Sant'Andrea. [4], Andati via gli Scolopi, nel 1869 fu aperto il Ginnasio comunale, Pareggiato nel 1888; successivamente, nel 1893, fu chiuso e riaperto nuovamente nel 1895 con il nome di Michele Imperiali. [2], Il prospetto retrostante si caratterizza soprattutto per le finestre in stile neoclassico con balaustrini, per la loggia ad archi a tutto sesto e per il cornicione a forte aggetto che unisce in alto il grande complesso. L'assenza del frontone è compensata da un campanile a vela (posto sul lato sinistro). Non prevista nel progetto originale, fu costruita da fra' Benedetto delle Scuole Pie[2] nel 1728 e fu il primo esempio in Puglia di cupola maiolicata (già in uso in Campania). [1] Si accede al piano superiore oggi dalle due rampe di scale laterali, mentre originariamente esisteva una scala laterale a sinistra. Accanto alla chiesa fu edificato anche un collegio (il Collegio delle Scuole Pie). Anche le cinque aperture del portico in facciata sono frutto del restauro. Sulla facciata di via Mazzini, ritmata da finestre con cornici piatte (rifatte successivamente)[2] e conclusa in alto da un cornicione aggettante, spicca in basso un portale d'ingresso bugnato, sormontato da tre stemmi raffiguranti la famiglia Imperiali, l'ordine degli Scolopi e la città di Francavilla. [6], Nel 1900 fu nuovamente Pareggiato e nel 1907 Regificato. Il luogo di culto fu riedificato da papa Nicola I ( 858 - 867 ) e l'altare del martire … Con la cessione del convento al Comune, avvenuta nel 1868,[1] la chiesa fu via via abbandonata e viene usata sporadicamente poiché necessita di un restauro. La cupola resta la soluzione di maggior effetto di tutta la chiesa. All'interno l'impianto è centrico, a croce greca, articolato su un vano centrale, pressoché cubico e coperto da volta a crociera, da cui si dipartono tre corti bracci absidati di uguale misura. Consacrata nel 1529 la chiesa fu oggetto di un primo restauro nel 1600 e subì un arbitrario restauro completato nel 1926, quando fu separata dal convento che si congiungeva sul lato destro e furono aggiunte le due scalinate in facciata, trasformando due finestre in portali. I lavori iniziarono nel 1696,[2] come attesta una lapide sul lato destro esterno, e terminarono definitivamente nel 1728. La chiesa ha una facciata a doppio ordine ed una pianta longitudinale ad unica navata lungo la quale si aprono alcune cappelle laterali. [2], Gli altri oggetti che decoravano l'interno della chiesa, poiché al momento è chiusa, sono stati in parte trasferiti presso il collegio degli Scolopi a Campi Salentina. La chiesa di San Sebastiano, per ciò che conserva, rappresenta uno dei più importanti luoghi dell'arte veneziana, riunendo il più straordinario corpus di opere di Paolo Caliari detto il. La chiesa di San Sebastiano è un luogo di culto cattolico di Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi. [6], Il 15 settembre 1943 parte dell'Istituto fu requisito dalle Autorità Militari per il Comando del LI Corpo d'Armata agli ordini del Generale Giuseppe de Stefanis; questo corpo comprendeva le Divisioni Piceno, Legnano, 209 e 210 Costiere, la XXXI Brigata Costiera ed il personale della piazze marittime di Taranto e Brindisi. La chiesa è divisa su due piani, con quello inferiore seminterrato, che ricorda un podio classico. Il tempio di San Sebastiano, altra denominazione della chiesa, è un edificio religioso di Mantova, progettato da Leon Battista Alberti e oggi adibito a famedio dei caduti. Forse l'ispirazione fu un'opera tardoantica, come l'arco di Orange[1]. Dal 2 al 23 gennaio 2011 la chiesa ha ospitato la mostra itinerante "Il vangelo secondo Giotto", rientrante nelle celebrazioni dei 700 anni dalla fondazione della città. La chiesa di San Sebastiano è un luogo di culto cattolico di Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi. Vuoi avere maggiori informazioni sulla tua visita? Altri quattro altari furono aggiunti nella seconda metà del Settecento, realizzati con stucchi colorati. Il convento occupa con la chiesa annessa tutto l'isolato compreso tra via Mazzini, via Simeana, via Pinone e via Crispi; si articola attorno ad un cortile a pianta quadrangolare, dove, nel 1932, in occasione della festa degli Alberi, fu piantata una palma a ricordo di Arnaldo Mussolini,[8] ed ha un pianoterra ed un primo piano a cui si accede tramite una scala monumentale. [1] Soppresso il convento nel 1814, quando infuriava la persecuzione napoleonica e murattiana, fu riaperto nel 1830 col Convitto annesso, poi regificato da re Ferdinando II di Borbone il 6 luglio 1841, con il nome di Real Collegio Ferdinandeo e con le Scuole di Belle Lettere e Filosofia. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 13 ago 2020 alle 12:43. Il tempio è ora adibito a famedio dei caduti per la Patria. La chiesa sorge a margine del centro lungo una delle arterie principali che conducevano alla zona paludosa del Tè, appena fuori le mura, dove si trovavano le stalle dei famosi cavalli vanto della casata dei Gonzaga La storia della fondazione della chiesa è collegata con la venuta degli Scolopi a Francavilla, voluta dal principe Andrea Imperiali (che lasciò un'ingente somma di denaro per la costruzione dell'edificio). Degni di nota sono due altari, dedicati rispettivamente a San Gaetano Thiene (al di sotto del quale sono conservate i resti del martire San Celestino) e a San Elzeario; essi sono di fattura barocca e furono voluti da due principesse di casa Imperiali, Brigida Grimaldi ed Irene Simeana. Come la maggior parte dei progetti albertiani, la chiesa venne completata da Luca Fancelli. Coordinate. [5] Vi sono inoltre alcune tele del XVIII secolo attribuite a Matteo e Diego Bianchi di Manduria. La parte superiore della facciata è originale e ricorda un'elaborazione del tempio classico, con architrave spezzato, timpano e un arco siriaco, a testimonianza dell'estrema libertà con cui l'architetto disponeva gli elementi. Nello stesso complesso in cui fa parte la chiesa, si trova anche l'ex Real Collegio Ferdinandeo, una delle scuole più prestigiose presenti nell'Ottocento in Puglia. [2] Attualmente nel complesso si trova la scuola media Vitaliano Bilotta. L'interno è a pianta longitudinale e ad unica navata;[2] su di essa si affacciano delle nicchie senza statue, introdotte da arcate e capitelli compositi. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 10 ago 2020 alle 14:29. [5], Fu costruito dall'ordine di San Giuseppe Calasanzio, padri scolopi, dietro munificenza di Andrea e Michele III Imperiali. Gonzaga di Castel Goffredo, Castiglione e Solferino, Tavole genealogiche della Casa dei Gonzaga, Castello dei Paleologi (Casale Monferrato), Palazzo del Principe (Castiglione delle Stiviere), Santuario della Beata Vergine delle Grazie, Basilica di San Sebastiano (Castiglione delle Stiviere), Basilica-santuario di Maria Santissima Annunziata, Chiesa dei Cappuccini (Castiglione delle Stiviere), Chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano (San Martino dall'Argine), Chiesa di Sant'Ignazio di Loyola in Campo Marzio, Chiesa di Santa Maria di Nazareth (Venezia), Chiesa e convento di San Giovanni Battista (Kirchheim unter Teck), Convento di Santa Maria (Castiglione delle Stiviere), Santuario della Beata Vergine delle Grazie (Curtatone), Ordine militare del Sangue di Gesù Cristo, Chiesa dei Disciplini (Castiglione delle Stiviere), https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Chiesa_di_San_Sebastiano_(Mantova)&oldid=114804933, Voci non biografiche con codici di controllo di autorità, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Facciata della chiesa di San Sebastiano: ... Dietro l'abside semicircolare, lungo il perimetro di campo San Sebastian, vi è il campanile a pianta quadrangolare, presenta una cella campanaria con finestre a bifora, sormontata da un parapetto di pietra e termina in un coronamento a pianta ottagonale con tetto in piombo a cupola schiacciata. I resti di san Sebastiano furono trasferiti nella basilica di San Pietro in Vaticano nell'826, per il timore di un assalto dei Saraceni, che si materializzò, causando la distruzione della chiesa. La chiesa sorge a margine del centro lungo una delle arterie principali che conducevano alla zona paludosa del Tè, appena fuori le mura, dove si trovavano le stalle dei famosi cavalli vanto della casata dei Gonzaga[1]. Coordinate: 45°09′03.15″N 10°47′17.69″E / 45.150875°N 10.788247°E45.150875; 10.788247.
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