Stasera la premiazione, diretta su Rai Movie, #WSanremoconRed i migliori interventi social su Sanremo 2017, #WSanremoconRed i migliori interventi social sulla quarta puntata di Sanremo 2017 (10 Febbraio), #WSanremoconRed i migliori interventi social sulla terza puntata di Sanremo 2017 (9 Febbraio), OptiMagazine: tutti i commenti dei nostri lettori, Semplicemente Parliamone, alla ricerca della Semplificazione. Ecco perché vincono sia in televisione (L’ispettore Coliandro) sia in sala, ed è praticamente un miracolo, come ben sappiamo. Se desideri maggiori informazioni sui cookie e su come modificare le impostazioni del tuo browser, leggi la nostra politica in materia di cookie. Loading ... EXCL - Ammore e Malavita, BadTaste.it intervista Giampaolo Morelli e Serena Rossi - Duration: 5:08. La commedia all’italiana è un genere piuttosto cristallizzato con canoni validi ancora oggi, dal quale pur cercando di spaziare non ci si riesce mai ad allontanare: se non si ricade nelle tematiche si inciampa nell’espediente delle battute dialettali, si fallisce spesso e volentieri se si tenta un approccio diverso. Della denuncia che di solito si vuole veicolare con film riguardanti questo aspetto del territorio partenopeo qui non c’è traccia, anche se i Manetti Bros. sono particolarmente brillanti nel prendersi gioco neanche troppo subdolamente di quegli stessi personaggi e situazioni sui quali, paradossalmente, fanno leva per basare l’intero film. Ammore e malavita saggiamente non cerca di rinnegare il genere cinematografico del Bel Paese per eccellenza, ma ne rappresenta piuttosto un’apprezzata evoluzione, che strizza l’occhio alle migliori pellicole d’oltreoceano pur non dimenticando le proprie radici. La svolta della storia avviene a causa di donna Maria, moglie di Vincenzo, la quale (sfruttando un'agguato) decide di inscenare la morte del marito per scappare all'estero e godersi i guadagni illeciti. Su questo sito utilizziamo cookie, nostri e di terze parti, per migliorare la tua esperienza di navigazione. Manda il testo di questoarticolo a un amico. Perché è pieno di rimandi cinematografici e artistici significativi. Aggiungi questo filma quelli che vuoi vedere. 27 Settembre 2017 Nessun commento Voto staff filmedvd Film considerato passabile sulla base di 2 voto/i 3.40 / 5. Per migliorare il servizio, questo magazine utilizza i cookie. In caso contrario il genere, almeno qui da noi, continuerà a morire ogni giorno un po’ di più. Rimane la sensazione che è stata sprecata unoccasione unica nel suo genere per fare un film, non soltanto insolito e a tratti provocatorio, ma che riscattasse la Napoli di serie B, quella della musica popolare neo melodica e della cartolina con il golfo azzurro e i contrabbandieri buoni. I due si trovano faccia a faccia, si riconoscono e riscoprono, l’uno nell’altra, l’amore mai dimenticato della loro adolescenza. Proprio la dualità tra serietà e intento canzonatorio è il cuore di Ammore e malavita: un velo di ironia filtra quella che per i protagonisti è una realtà seria, tradita però dalle inquadrature da cinecomic e dai testi delle canzoni da loro intonate – non è un caso che il pubblico del Lido abbia riso e applaudito in particolar modo alla cover napoletana di Flashdance… What a Feeling cantata dalla bravissima Serena Rossi. “Ammore e Malavita” è il nuovo film diretto e prodotto insieme a Madeleine e Rai Cinema, dai Manetti Bross (Marco Manetti ed Antonio Manetti), un mix di generi (Noir e Musical), presentato durante la 74esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, in … Maschere e stereotipi di cui il cinema dei Manetti si è sempre nutrito, talvolta anche in maniera un po’ banale e spesso compiaciuta. Ancora Napoli quindi, e ancora una vicenda che coniuga un plot da crime-story al musical e … Nello stesso tempo costruisce e dirige la storia aggiungendovi messaggi o significati per chi ha voglia di trovarne. Il merito dei due fratelli romani però, è quello di non essersi mai accontentati d’aver trovato un meccanismo narrativo innegabilmente efficace, soprattutto in televisione (dove con Coliandro hanno raggiunto il vertice della loro concezione estetica e contenutistica), motivo per il quale non sono caduti nella pigra abitudine di ripetere tale modello all’infinito. Ammore e malavita Musicale. Ciro è un temuto killer. La storia è la messa in scena della morte (finta) del boss malavitoso Don Vincenzo Strozzalone (Carlo Buccirosso) detto “il re del pesce”, e di tutta una serie di equivoci che finiscono poi per scatenare una guerra interna tra “chi ha tradito chi”, con i soliti stereotipi dei gangsters fedelissimi che danno la parola (Rosario interpretato da Raiz), o di quelli che se ne fregano, o ancora di quelli che ingannano. E, nel cambiamento della rivista nel suo insieme, vorremmo tener conto anche dei vostri desideri e gusti. C'è riuscito. Perché andare a vedere 'Ammore e Malavita'? Inoltre è sempre lì che Vittorio de Sica ha girato sia L’Oro di Napoli del 1954, sia uno degli episodi di Ieri oggi e domani del 1963. Forse miglior film italiano? Ma dovremmo anche ammettere che oggi sono loro forse gli unici in Italia ad aver capito che il genere, qualunque esso sia, e per molteplici ragioni, qui da noi non può più essere un “genere”, cioè una maniera, uno stile, una specie, e probabilmente neppure più un’idea. Ammore e Malavita non restituisce il sorriso ad un'umanità un tempo orgogliosa della propria gioia di vivere. NB La redazione si riserva la facoltà di moderare i commenti che possano turbare la sensibilità degli utenti. Per un paio d'ore ci hanno fatto dimenticare che esiste un universo che ha ispirato la serie infinita delle "gomorreidi", senza che ne sortisse un effetto di rilievo sul piano della moralità pubblica e su quello della sensibilità individuale. Successo, dovuto anche ad un cast duttile e affiatato, bravo. Ciro scopre tuttavia che l’infermiera che ha scorto Vincenzo vivo in ospedale è il suo amore d’infanzia perduto, e le cose si complicano: è qui che entrano in scena l'”ammore” e la “malavita”, due facce della medaglia di una Napoli tanto amata quanto “ingrata”. FilmTv.Press è una pubblicazione di Tiche Italia s.r.l. Ma soprattutto si dovrebbe pensare che il genere – in fin dei conti – affondi le radici nella contemporaneità e continui a essere un’ipotesi di mondo, pur attraverso i suoi bozzetti, le sue maschere e i suoi stereotipi. Non solo tengono insieme il film punteggiando la loro “sceneggiata” di pennellate comiche perfettamente integrate nella trama, ma riescono nello stesso tempo a restare dentro il genere, senza smarrirsi e limitando al massimo l’autocompiacimento che spesso li caratterizza. Lady Henderson presenta:The Show MUST Go On. I Manetti sanno che il vintage è utile ormai soltanto a incorniciare i centrini e a mettere la plastica sui divani: difatti Ammore e malavita, nel suo incedere travolgente, non lo è mai, vintage; e anche quando prossimo al grottesco marcato, è sempre capace di fermarsi e di scivolare via per tornare a essere prima di tutto, prima che una sceneggiata e un musical alla pummarola, cinema. Raccontando non solo gli stati d’animo e i sentimenti dei personaggi, ma anche i risvolti narrativi». Proprio per questo motivo i film dei Manetti, con più (L’arrivo di Wang, Paura) o meno (Piano 17) efficacia, nel genere stanno comodi senza forzature ideologiche di genere, senza ricordare o recuperare romanticamente niente di quel genere o di quell’altro. Film discreto e vedibile, dove divertenti "parentesi" ballate e cantate (bella quella sulla musica di "Flashdance" e quella ironica sulla "vista turistica" alle vele di Scampia). La storia è la messa in scena della morte (finta) del boss malavitoso Don Vincenzo Strozzalone (Carlo Buccirosso) detto “il re del pesce”, e di tutta una serie di equivoci che finiscono poi per scatenare una guerra interna tra “chi ha tradito chi”, con i soliti stereotipi dei gangsters fedelissimi che danno la parola (Rosario interpretato da Raiz), o di quelli che se ne fregano, o ancora di quelli che ingannano. Distribuzione: 01 Distribution Ovvero un film fruibile a un pubblico più vasto, ma capace di difendere il genere anche di fronte alle ultime tendenze del cinema italiano (e non solo). Ora che sono di nuovo insieme però il loro amore è minacciato dal boss Vincenzo Scozzalone (Carlo Buccirosso), il quale incarica Ciro – sua guardia del corpo – di far fuori Fatima, inconsapevole testimone dei loschi traffici che Don Vincenzo ordisce con la connivenza della moglie Maria (Claudia Gerini). Morelli non più Coliandro e non ancora Ciro l'immortale di Gomorra, Serena Rossi, una Jennifer Beals più formosa e mediterranea, con la zazzera alla Aretha prima maniera e la voce che viaggia da sola, anche senza Jake ed Elwood a fare il controcanto, Raiz, uomo d'onore, carogna quanto basta e faccia da galera vera,senza trucco e senza inganno, come il suo perfetto vernacolo,Buccirosso: un Peppino in minore, ma con che classe, la Gerini che dopo molti personaggi riduttivi torna a oscurare la Jessica che lo faceva strano con una donna Maria a metà tra Donna Imma Savastano e la pescivendola Donna Sofia 'a smargiassa, non Circe ma Circissima. Ecco perciò un questionario (anonimo) attraverso il quale noi possiamo conoscere meglio le vostre aspettative e le vostre opinioni, per noi preziose. Lo spero. La parte musical è ovviamente il lato più riuscito e geniale di questa nuova prova dei Manetti Bros., che rispetto a Song’e Napule riescono a incorporare le canzoni nella storia senza l’espediente narrativo del cantante: proprio come nelle produzioni che hanno fatto sognare Broadway, i personaggi del film cantano e ballano per poi tornare alle loro azioni senza che il tutto risulti strano, impostato o fuori luogo. Ben accetto, comuque, il tentativo dei Manetti di rendere meno fosco il quadro. Ammore e malavita è l'ultima opera dei Manetti Bros, tra gli autori più noti del panorama italiano. Raramente succede di poter incontrare in un film tante, belle, citazioni, contaminazioni, suggestioni. Ammore e malavita dei Manetti Bros RECENSIONE REVIEW Cinetvlandia.it. Mediterranea, appunto, solare. Un prodotto originale, che non è affatto obbligatorio stroncare e che ci rende noto che, pistolotti psicanalitici e disperazioni degeneranti in regressione a parte ( cioè quelle cifre che caratterizzano certo cinema italiano"impegnato" visto a Venezia che fa contenti i critici ma non fa una lira al box office), la via maestra del cinema italiano è quella della commedia, anche con spunti amari, quale la riflessione finale, mentre i protagonisti fuggono dalla città, sul fatto che il mondo per quanto bello "non è Napoli" e che, con maschere convincenti e capaci, come quelle messe in campo dai Manetti , i quali giustamente si concedono un cameo nella tranche newyorkese, il riscatto, della cinematografia nazionale come dei protagonisti, è a portata di mano.P.S. Fin da principio. [-]. Directed by Antonio Manetti, Marco Manetti. Dopo l'interessantissimo e riuscito film "Song' e Napule", i Manetti proseguono il loro percorso narrativo, descrivendoci la drammatica realtà della malavita napoletana con il loro inconfondibile stile (ormai il loro genere è da ritenersi perfettamente collaudato) che unisce un aspetto squisitamente umoristico e comico nella recitazione a situazioni che ci evidenziano la realtà drammatica della camorra. Dopo l'interessantissimo e riuscito film "Song' e Napule", i Manetti proseguono il loro percorso narrativo, descrivendoci la drammatica realtà della malavita napoletana con il loro inconfondibile stile (ormai il loro genere è da ritenersi perfettamente collaudato) che unisce un aspetto squisitamente umoristico e comico nella recitazione a situazioni che ci evidenziano la realtà drammatica della camorra. Clicca su un'icona per ulteriori dettagli. In collaborazione con il format PopCorn di FuoriAula Network, la web radio ufficiale dell'Università degli Studi di Verona. La sua ascesa criminale avvenne per caso -anni prima- allorquando, ancora giovanissimo, gli morì il padre tra le braccia: di buon cuore, Ciro non punta ai soldi, piuttosto ama ricordare i momenti spensierati passati sugli scogli a Mergellina insieme all'amico di sempre Rosario, con gli occhi chiusi e una birra in mano. Tra tutti, Ammore e malavita dei Manetti Bros., è quello che ha scosso maggiormente gli animi di giornalisti e pubblico, dato il suo carattere grottesco. Anche alcune battute - come quella di Ciro (Giampaolo Morelli) che afferma: «…è comm’a pummarola n’goppa ai spaghetti a vongole: non vale un cazzo» - sono destinate a essere prese in prestito in molti casi. Presentato quest’anno alla Mostra Internazionale d’Arte cinematografica di Venezia, Ammore e malavita ha ottenuto il premio Pasinetti per il miglior film e miglior cast e una menzione speciale al Premio Soundtrack Stars per le musiche di Pivio e Aldo De Scalzi, bravissimi nel mescolare la musica tradizionale napoletana con il R&B e il pop-rock. I degni comprimari, presi da una frequentata galleria di ritratti: delinquenti depressi, teppisti maldestri e sbruffoni, spettrali scugnizzi mai cresciuti. Come il flashback della storia d’amore tra i protagonisti sulle note di What a Feeling (Flashdance) o il racconto dell’omicidio di Gennaro da parte di Ciro quando Fatima e lo stesso Gennaro duettano in un brano che sembra già destinato a diventare la hit della colonna sonora: Bang Bang. La pozione polisucco che i due cineasti romani mettono nel paiolo ( quello di Amelia of course) ci porta dalle parti dei poliziotteschi anni 70, mixati con i musicarelli del decennio precedente e con i film di Nino d'Angelo, con un pizzico di ironia arboriana ( non avrebbe stonato neanche o' coro d'o film del Pap'occhio), ma senza debordare, lasciando che gli ingredienti, sorretti da una sceneggiatura scaltra, si amalgamino tra loro indirizzando solo il, pregevole, lavoro della scenografia e delle luci. [+], La più grande virtù che si deve attribuire ai fratelli Manetti è la loro straordinaria originalità e incisività che ancora una volta riesconosono a regalarci grazie alla loro nuova opera cinematografica intitolata "Ammore e malavita". E come in passato non mancano le citazioni di Tarantino, riferimento preferito dei registi, del quale viene riproposta nientemeno che la scena cult ripresa dal cofano posteriore di un'auto.I Manetti Bros amano Napoli, ne sentono un forte richiamo che in verità pare essere ricambiato: due entità che si completano e che tirano fuori il meglio nei rispettivi ruoli.Ammore e malavita è Musica, è Napoli, è Cinema.Voto: 8 Sceneggiante astuta e sfrontata. [-], Ciro è il fidato scagnozzo di Don Vincenzo, boss e re del mercato ittico. [+], Una mia amica - spesso partner di cinema - che ha visto Ammore e malavita prima di me, mi aveva detto che all’uscita tutti discutevano su quanti minuti si sarebbe potuto tagliare e molti sostenevano persino una ventina di minuti. Cineforum è una associazione a carattere culturale che si propone la promozione, la diffuzione e la valorizzazione della cultura cinematografica e audiovisiva attraverso proiezioni di film, dibattiti, pubblicazioni e altre iniziative analoghe, esercita ogni altra attività endifdistribuzione e di produzione con particolare attenzione all'uso delle nuove tecnologie. La sua ascesa criminale avvenne per caso -anni prima- allorquando, ancora giovanissimo, gli morì il padre tra le braccia: di buon cuore, Ciro non punta ai soldi, piuttosto ama ricordare i momenti spensierati passati sugli scogli a Mergellina insieme all'amico di sempre Rosario, con gli occhi chiusi e una birra in mano. Il rione è stato anche immortalato da Eduardo De Filippo che vi ha ambientato la commedia Il Sindaco del Rione Sanità, dove lui stesso impersona il boss del quartiere che muore per difendere la verità. Quella dei Manetti (e lo stesso discorso vale, per esempio, anche per Pappi Corsicato) è una concretezza emotiva che li distanzia grazie a dio da tutti gli sciagurati che “provano a rifare il genere”; la determinatezza di uno sguardo, assolutamente consapevole dei tempi, che permette di vedere qui e ora, e non indietro. Nessuna, ovviamente, ed ecco confezionato questo Ammore e malavita (Ita, 2017), opera a metà tra il serio e il faceto, mix di azione hollywoodiana e poliziesco anni '70; commedia in musica, certo, ma anche dramma e sceneggiata che si fondono in un meltin pot delizioso, nel quale lo sfondo è una Partenope pronta a snocciolare sia cartoline famose (e incantevoli) che la nuova frontiera del turismo criminale, compreso scippo in diretta che suscita eccitazione tra i vacanzieri d'oltre oceano che si recano tra le "vele".Canzoni orecchiabili, testi accattivanti, alcune rivisitazioni di pezzi storici, un cast ben assortito nel quale Buccirosso e Gerini, forti di una grande esperienza, giganteggiano su tutti, senza dimenticare il pupillo dei Manetti che è quel Morelli già diretto dai fratelli in Coliandro per la tv e Song 'e Napule per il Cinema. E' il caso ad esempio della spassosa scena iniziale che ci mostra il funerale di un boss e della divertentissima canzone che ci recita Carlo Buccirosso, presunto boss morto all'interno della bara che viene trasportata per strada dai suoi scagnozzi. Non viene tralasciato però il lato umoristico inserendo battute che sentiremo nuovamente (una tra tutte: “come il pomodoro nello spaghetto alle vongole… non conta nu cazz! E se in fondo l’elemento che più difetta sono le coreografie è anche vero che nella sceneggiata classica (a differenza del musical) queste ultime non hanno mai avuto un ruolo determinante. La scoperta del musical da parte dei Manetti è una rivelazione quasi inaspettata. With Claudia Gerini, Carlo Buccirosso, Serena Rossi, Giampaolo Morelli. Del resto chi ritiene La la Land un grande film dei (e sui) nostri tempi dovrebbe fare lo stesso – mutatis mutandis – con Ammore e malavita. In compenso, ci consola con una trovata scacciapensieri e liberatoria espressa in bella e suggestiva musica. Love and Bullets (Ammore e malavita) is what non-Italians might call a Mafia musical, though its Naples setting means the warbling criminals onscreen are technically part of the Camorra. La consueta intertestualità con cui i Manetti costruiscono le opere e la cinefilia dalla quale attingono a piene mani da sempre, inoltre, non vanno mai oltre il loro ruolo parodico e non sovrastano l’andamento del film. E forse anche prima. Persino nel gioioso finale, quando sull'aereo, assieme ai colomboni scampati dal pericolo, tutti cantano ( e in cuor nostro anche noi in sala) lui, Ciro, accenna solo un acido ghignetto. Ossia dal prologo riassuntivo fatto dentro la bara dal falso Strozzolone. Si distingue Ciro. Se già con Song’e Napule s’era fatto avanti il sospetto che finalmente ci fosse qualcosa che i Manetti sapessero fare bene anche al cinema, con quest’ultimo Ammore e malavita, è arrivata la conferma. Francesco Alò ci parla di Ammore e malavita, il nuovo film diretto da Marco e Antonio Manetti e interpretato da Giampaolo Morelli, Serena Rossi, Claudia Gerini e … La sua ascesa criminale avvenne per caso -anni prima- allorquando, ancora giovanissimo, gli morì il padre tra le braccia: di buon cuore, Ciro non punta ai soldi, piuttosto ama ricordare i momenti spensierati passati sugli scogli a Mergellina insieme all'amico di sempre Rosario, con gli occhi chiusi e una birra in mano. 2017 2 h 13 min. Raccontando non solo gli stati d’animo e i sentimenti dei personaggi, ma anche i risvolti narrativi. Qualcuno deve aver spiegato a Giampaolo Morelli che un buon attore non muove muscolo facciale. [+], Raramente succede di poter incontrare in un film tante, belle, citazioni, contaminazioni, suggestioni. Tutto di questo film brilla di opera riuscita. È dunque inutile indossare i panni luridi del salumiere e osservare cosa funziona di più e cosa di meno, se si poteva smussare qui o scorciare là, trenta-grammi-in-più-che-faccio-lascio?, ovvero la medesima attitudine critica (?) Infine il consiglio che do è quello di vedere questa pellicola almeno 2 volte per poter capire appieno il senso dei dialoghi (e non solo perchè si recita in dialetto) e del messaggio dei testi delle canzoni. Dà vita ad un personaggio che non dimentichi. La colonna sonora è fondamentale perché ovviamente si tratta di un musical, ma anche perché senza di essa si tratterebbe “solo” di un film dalla trama brillante, senza quel quid che lo rende una delle proposte più interessanti di Venezia 74 e del 2017 italiano. A Ciro viene dato l’incarico di sbarazzarsi di quella ragazza che ha visto troppo. che esige di distribuire sulla bilancia le battute dei film di Woody Allen (se fanno ridere, bello; se no, brutto): Ammore e malavita è la verifica decisiva che per credere ancora a un’alternativa al mercato dominante serve non il fanatismo ossessivo ma la giusta sensibilità per le cose e per gli immaginari, che non ti prende la mano e gli occhi e anzi ti lascia spazio di agire, di pensare e di mettere in pratica. Il sarcasmo che vi è dentro è espresso con il gusto di un umorismo tipicamente femminile, squisito quanto raro. Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Lo stereotipo dà il vantaggio di conoscere già in anticipo cosa possa succedere e si è in attesa fino a quando ciò avviene e diventa divertente. Grazie a questa mossa scellerata entra in gioco la tranquilla Fatima, infermiera "a chiamata" nello stesso ospedale presso cui Vincenzo simulerà il decesso, nonché vecchio amore adolescenziale proprio di Ciro. All'altezza del ruolo affidatogli sono praticamente tutti gli attori, tra i quali la Gerini, il cantante Raiz e altri notissimi. Recitato da un cast (quasi) napoletanissimo, con una Claudia Gerini che non si lascia intimidire dalla prova accento partenopeo, è un film da far vedere agli scettici del musical, ai detrattori del cinema italiano e a chi il cinema lo ama alla follia. Grazie a questa mossa scellerata entra in gioco la tranquilla Fatima, infermiera "a chiamata" nello stesso ospedale presso cui Vincenzo simulerà il decesso, nonché vecchio amore adolescenziale proprio di Ciro...I Manetti Bros hanno avuto un'idea controcorrente: fare un musical in Italia. Com’erano un tempo i generi che tanto ci piacevano e ci facevano sentire liberi. La vicenda narrata in Ammore e malavita è una piacevole distrazione dai soliti tratti del canone “gomorristico”, che utilizza lo scenario della criminalità organizzata rendendolo co-protagonista della pellicola, affiancato dall’idea inedita della storia d’amore da favola. Due mondi in apparenza così distanti ma destinati a incontrarsi. Ammore e malavita, i Manetti Bros. fanno centro con una love story in salsa musical e camorra (recensione) La nuova commedia dei Manetti Bros., Ammore e malavita, è stata accolta molto positivamente alla Mostra del Cinema di Venezia 2017: la nostra recensione [+], Magari fosse vero. Se vuoi saperne di più consulta la, [+] lascia un commento a robertalamonica », [ - ] lascia un commento a robertalamonica », [ - ] lascia un commento a carloalberto », [+] lascia un commento a vanessa zarastro », [ - ] lascia un commento a vanessa zarastro », un musical che strizza l'occhio a shankman, frutto della reciproca attrazione tra napoli e i manetti, un diamante frutto della reciproca attrazione tra napoli e i manetti. Una notte Fatima si trova nel posto sbagliato nel momento sbagliato. [-], Film del gnere "musical", cioè spesso "interrotto" da brani cantati (e ballati), che racconta la storia di un boss camorrista che vuole sparire e ritirarsi definitivamente (fingendosi morto, come ideato dalla sua furba moglie) e di un suo "bodyguard" che gli si mette contro ...per amore di una infermiera (sua ex da bambino), testimone scomoda che lui dovrebbe elininare. Rispetto alla precedente pellicola, i registi implementano in misura ancora maggiore l'aspetto della colonna sonora, a tal punto da ritenere questo film un vero musical. Per me il film merita come minimo qualche premio alla prossima rassegna dei David di Donatello. La parte musicale è innovativa e piacevolmente sorprendente, come la riscrittura con testo napoletano della colonna sonora di Flashdance e relativo balletto dei degenti in ospedale, il tour degli americani nella zona di Scampia e la scena iniziale, geniale, del morto che canta dalla bara, interpretato da un fantastico Buccirosso, che avrebbe, a dire il vero, meritato qualche battuta in più. La trama, poi, è esaustiva e convincente ed è tutta da seguire, dall'inizio alla fine, trasmettendo allo spettatore sensazioni spesso contrastanti tra loro, dalla risata all'amarezza di vedere situazioni correlate ad una piaga sociale che purtroppo molto difficile potrà essere estirpata del tutto. Ma non è un film con canzoni di cui c'è una vecchia scuola. Piaccia o non piaccia se oggi il genere (non solo la commedia), in Italia, esiste ancora – anche continuando ad annaspare – lo si deve in gran parte ai Manetti Bros. Certo, per compiacersi della cosa si dovrebbe nutrire un qualche interesse in merito, magari tenerci (crederci?) Grazie a questa mossa scellerata entra in gioco la tranquilla Fatima, infermiera "a chiamata" nello stesso ospedale presso cui Vincenzo simulerà il decesso, nonché vecchio amore adolescenziale proprio di Ciro...I Manetti Bros hanno avuto un'idea controcorrente: fare un musical in Italia. Non una soap, non un cabaret, e alla larga dai para-intellettualismi ortofrutticoli (che sono una calamità, se ricordate Tano da morire e Sud Side Stori): questa commedia in musica, parole, balletti, pallottole e passioni, dove un boss napoletano sceglie - su suggerimento della moglie, che così scatena una scia di sangue - di morire per finta per poter vivere meglio, non è né un gioco, né uno scherzo, ma al contrario un “serissimo” lavoro capace di assimilare l’evidente cinefilia degli autori e trasformarla in gioia del fare un mestiere (direzione degli interpreti compresa: che bravi Claudia Gerini e Giampaolo Morelli). Ammore e malavita. Ben accetto, comuque, il tentativo dei Manetti di rendere meno fosco il quadro. Optimagazine è una testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Napoli, Autorizzazione N°6 dell’11 febbraio 2015, Venezia 2017, il Leone d’oro va a The Shape of Water di Guillermo del Toro, Venezia 2017, chi vincerà il Leone d’oro? E come in passato non mancano le citazioni di Tarantino, riferimento preferito dei registi, del quale viene riproposta nientemeno che la scena cult ripresa dal cofano posteriore di un'auto.I Manetti Bros amano Napoli, ne sentono un forte richiamo che in verità pare essere ricambiato: due entità che si completano e che tirano fuori il meglio.Ammore e malavita riporta il musical in auge, non ha nulla nulla da invidiare ai lavori di genere americani e, anzi, strizza l'occhio a Rock of Ages, con un pizzico di Carosello Napoletano.Musica, Napoli, Cinema.Voto: 8 I Manetti Bros., con il loro musical/sceneggiata napoletana, fanno un omaggio alle donne che sono più geniali e più furbe dei loro uomini anche se sono boss camorristi. Primeggia Claudia Gerini. Al di qua di tutte le ambizioni possibili. Difatti questo film si caratterizza anche e soprattutto da scene di violenza e di omicidi, dove a farne le spese sono solo i "pesci piccoli", mentre i capi se ne stanno comodamente al sicuro a dare ordini. 134', Carlo Buccirosso, Claudia Gerini, Giampaolo Morelli, Serena Rossi. Innanzitutto l'ottima recitazione di tutti gli attori, dall'esperienza veterana dei vari Carlo Buccirosso e Claudia Gerini alle nuove leve come Giampaolo Morelli e Serena Rossi, per non parlare delle riuscite incursioni nel mondo artistico dell'intepretazione di cantanti campani come Raiz e Franco Ricciardi che riescono ad imprimere ai loro ripettivi personaggi la giusta dose di cattiveria e crudeltà. Se già con Song’e Napule s’era fatto avanti il sospetto che finalmente ci fosse qualcosa che i Manetti sapessero fare bene anche al cinema, con quest’ultimo Ammore e malavita, è arrivata la conferma. Perché la Donna Maria della Gerini ci fa dimenticare la Jessica di Verdone, Perché luci e ombre, gioia e dolore, amore e morte sono la cifra del film, Perché Serena Rossi che canta 'What a feelin' è imperdibile, Perché la saturazione dei colori riempie di energia positiva. Recensione pubblicata su FilmTv 40/2017. Per il resto il film è notevole, divertente, ben recitato (Claudia Gerini è fantastica in Donna Maria) e ben cantato (non proprio tutti però hanno una bella voce) specialmente dalla splendida Serena Rossi nella parte di Fatima, vecchia fidanzatina di Ciro adolescente a Torre Annunziata. Al punto da convincere i detentori del copyright a portare oltre oceano la loro lezione severa. Ammore e malavita - Recensione. Ovvero il musical. In compenso, ci consola con una trovata scacciapensieri e liberatoria espressa in bella e suggestiva musica. Ciò che mi piace di questo film è il suo coraggioso eclettismo in senso positivo, cioè di “tendenza a ispirarsi a diverse fonti culturali operando una scelta degli elementi ritenuti migliori”, come recita lo Zanichelli.
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